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L'acqua di fogna allaga la mensa: scuola chiusa
Attualità

L’acqua di fogna allaga la mensa: scuola chiusa

E’ successo alla primaria Domenico Savio di Asti dove una serie di sfortunati eventi ha impedito che le lezioni potessero svolgersi regolarmente

Niente lezioni alla scuola primaria Domenico Savio di Asti dopo la brutta scoperta di ieri mattina quando le collaboratrici scolastiche, riaprendo l’edificio dopo le vacanze di Natale, hanno trovato i locali mensa invasi dalle acque nere della fogna e il riscaldamento bloccato a causa di un black out elettrico.

L’acqua nera con i reflui della fogna ha invaso il sotterraneo perché ha smesso di funzionare l’apposita pompa di contenimento, probabilmente a causa dello stesso black out.

Fin da subito le maestre hanno avvisato la dirigente scolastica e gli uffici del Comune, ma se ieri l’odore nauseabondo dei liquami sparsi sul pavimento della mensa, che si trova nel seminterrato, è stato attutito dal freddo, una volta acceso il riscaldamento l’aria dell’edificio è diventata irrespirabile.

Fino a questa mattina, martedì, quando le maestre non hanno fatto entrare i bambini in classe e loro stesse sono rimaste in cortile attendendo che la ditta incaricata di bonificare la mensa facesse il suo lavoro.

Lunedì alcuni alunni sono rimasti a scuola, altri sono usciti in tarda mattinata insieme ai genitori, ma oggi nessuno è entrato in classe. Lezioni sospese anche domani, mercoledì, su ordinanza del sindaco Rasero.

Di certo la dirigente ha inibito l’uso dei locali della mensa fino a giovedì per garantire una perfetta pulizia e sanificazione dell’area. Quanto successo alla Domenico Savio ha fatto però arrabbiare l’assessore alla pubblica istruzione Loretta Bologna.

«Lunedì, appena mi hanno informata dell’accaduto, ho subito dato disposizione di trovare la ditta per la bonifica, ma per legge abbiamo dovuto chiedere tre preventivi prima di appaltare i lavori – spiega l’assessore Bologna – Quello che non mi piace è che si è aspettato lunedì mattina, primo giorno di scuola, per verificare che tutto fosse in regola e funzionante. Se ci fosse stato qualcuno che avesse controllato l’edificio, magari qualche giorno prima dell’inizio delle lezioni, l’emergenza sarebbe stata contenuta».

Ma qualcuno incaricato di verificare che i locali fossero in ordine c’era, solo che non ha potuto svolgere il suo lavoro. Perché lo spiega la dirigente scolastica Rosa Savarese. «Esiste un piano ferie del personale con dei turni e che, il 3 e 4 gennaio, vedeva la presenza di due collaboratori scolastici incaricati di verificare che tutto funzionasse, ma entrambi hanno presentato un certificato medico».

In ogni caso i collaboratori non sarebbero dovuti restare nell’edificio perché, come aggiunge la dirigente, «il Comune, durante le feste, chiede di spegnere il riscaldamento per contenere i costi, quindi il personale non può prendere servizio a scuola». Con i collaboratori ammalati e la scuola chiusa, nessuno ha avuto modo di controllare se nell’edificio fosse tutto funzionante, fino a lunedì.

Insomma, tra problemi tecnici e imprevisti vari, alla fine sono stati soprattutto i bambini e le maestre a pagare le conseguenze di una serie di sfortunati eventi che si sono susseguiti nella scuola e che si spera, per il futuro, non accadano più.

Riccardo Santagati

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