Situazione di stallo in merito al Piano regionale di programmazione della rete scolastica, meglio conosciuto come Piano di dimensionamento, destinato a rivoluzionare la “mappa” delle scuole in città.
Parliamo del programma di interventi messi a punto dal Comune (per le scuole materne, elementari e medie) e dalla Provincia (scuole superiori), interpellando i dirigenti scolastici coinvolti, in ottemperanza alle richieste pervenute dalla Regione Piemonte alla luce del decreto interministeriale che disciplina la materia.
Per quanto riguarda il primo ciclo di istruzione (dalle materne alle medie), il piano prevede che scompaiano definitivamente i circoli didattici – con la cancellazione degli ultimi due rimasti, il primo e il quinto – a favore degli istituti comprensivi.
Di conseguenza le scuole medie Brofferio e Martiri della Libertà, che da diversi anni sono guidate dallo stesso dirigente, verranno separate. La Brofferio formerà un istituto comprensivo con le scuole dell’infanzia Bosco dei partigiani, Agazzi e Cattedrale e le primarie Buonarroti, Salvo d’Acquisto e Oberdan di Portacomaro Stazione. La Martiri della Libertà un istituto comprensivo con materna XXV Aprile, materna di Serravalle, primaria Donna di Serravalle e primaria Rio Crosio.
La primaria Dante, finora inserita nel primo Circolo didattico, andrà nell’istituto comprensivo 2 che comprende, come scuola media, la Goltieri. La primaria Savio, sempre del primo circolo, sarà invece inserita nell’istituto comprensivo 3, che comprende, a livello di scuola media, la Parini.
Nel secondo ciclo (superiori), invece, l’istituto Penna, l’unico in provincia sotto la soglia minima dei 600 alunni prevista per mantenere l’autonomia, sarà accorpato all’Artom, creando una scuola superiore da 1.700 alunni.
Le polemiche
Il piano ha alimentato nelle scorse settimane diverse polemiche. La pratica, approvata dalla Giunta comunale, è stata portata in Consiglio comunale lunedì scorso per la votazione, ma è stata poi ritirata dal sindaco Rasero dopo un confronto di maggioranza. Sul tema era stato presentato anche un ordine del giorno da parte di tutti i consiglieri di minoranza, con primo firmatario Mario Malandrone, a sostegno dell’autonomia dell’istituto Penna, chiedendo la sospensione dell’accorpamento o, in subordine, la deroga di un anno per fare in modo che l’istituto possa superare la quota dei 600 iscritti. Chiedendo, di concerto con la scuola, di far partire il corso “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità” che risulterebbe attrattivo anche per ragazzi da fuori provincia. L’ordine del giorno è stato poi bocciato con 12 voti a favore (la minoranza) e 18 contrari (i gruppi di maggioranza).
Il piano ha fatto discutere anche le famiglie degli attuali primo e quinto circolo didattico.
Infatti la nuova “ mappa” influirà sulla scelta della scuola media da parte delle famiglie: a differenza dei circoli didattici, infatti, negli istituti comprensivi l’iscrizione è indirizzata verso l’unica scuola media presente nell’istituto di appartenenza. Se la famiglia non è d’accordo chiede alla scuola media il nulla osta per iscrivere il figlio in un’altra scuola. Il problema è che, così facendo, passerà in coda ai bambini provenienti dalle scuole primarie di quell’istituto comprensivo, rischiando di non trovare posto.
Ad esempio, ci sono famiglie delle primarie Salvo d’Acquisto e Buonarroti interessate ad iscrivere i figli alla “Martiri della Libertà”, invece che alla “Brofferio”. E, soprattutto, alunni della primaria Dante che hanno da sempre avuto in programma di iscrivere i figli alla “Brofferio” invece della “Goltieri”. Genitori che si trovano improvvisamente “spiazzati”. Non capendo, peraltro, perché è stata assicurata continuità tra la primaria Oberdan di Portacomaro Stazione e la “Brofferio” quando si tratta di scuole molto lontane. Oppure perché la primaria San Domenico Savio è stata “abbinata” alla media Parini, che si trova in un’altra zona della città. Altra questione, segnalata nelle scorse settimane dai sindacati Cgil, Cisl e Snals – contrari al piano, così come la Uil – «è la separazione tra la scuola dell’infanzia Agazzi e la primaria Savio, tra le quali c’è sempre stata continuità».
Le parole dell’assessore Bologna
«D’accordo con il sindaco Rasero – commenta Loretta Bologna, assessore comunale all’Istruzione – ci siamo presi del tempo per riflettere e prendere la decisione migliore. Nel frattempo Rasero, in qualità di presidente della Provincia, ha già cominciato a confrontarsi con i suoi omologhi in Piemonte per verificare come si stanno muovendo, per evitare di essere magari gli unici in Piemonte a deliberare quando gli altri territori, vista la complessità della questione, hanno in programma di chiedere una deroga. In virtù di ciò è stata annullata la conferenza dei servizi che era in programma mercoledì scorso in Provincia, alla presenza di sindaci e dirigenti scolastici. Nel frattempo, oggi (venerdì) mi interfaccerò, insieme al sindaco e al dirigente comunale all’Istruzione Roberto Giolito, con l’Ufficio scolastico territoriale, in modo da verificare che il piano non comporti un impatto negativo sui posti di lavoro, dato che si avranno a disposizione le proiezioni definitive sul contingente di personale necessario (in primis a livello di a livello di dirigenti scolastici e addetti alla segreteria, visto che con il piano le direzioni scenderebbero da 6 a 5, ndr). Nel frattempo siamo in contatto con l’assessore regionale all’Istruzione Laura Chiorino e ascolteremo i sindacati. L’idea è quindi di riunirci come maggioranza e decidere il da farsi entro il 20 ottobre (dato che è stata concessa dalla Regione una proroga di 5 giorni sull’invio del programma). Due le opzioni. Una possibilità è inviare alla Regione il piano così come è stato confezionato, dato che alternative concrete non sono state proposte, nel caso in cui fosse indispensabile e non controproducente a livello di posti di lavoro. In tale caso passerebbe al vaglio del Consiglio comunale e verrebbe illustrato nella conferenza dei servizi in Provincia.
Im alternativa, chiedere una deroga alla Regione, che deciderà quanto tempo concederci».
Sulla stessa lunghezza d’onda Tiziana Gaeta, consigliere provinciale con delega alla programmazione della rete scolastica. «Come abbiamo fatto finora – assicura – continueremo a confrontarci con tutti i soggetti coinvolti per assumere la migliore decisione possibile tra le due opzioni sul tavolo».
Anche la questione dell’accorpamento degli istituti Penna e Artom, infatti, ha acceso il dibattito in città, non solo in Consiglio comunale, ma anche tra i sindacati e all’interno dello stesso “Penna”, il cui consiglio di istituto ha espresso giudizio contrario al piano.