Mentre prosegue il pomeriggio di festa alla fiera della nocciola di Castellero, questa mattina a Palazzo Redoglia è avvenuta la premiazione del concorso sulla Resa della Nocciola. Numerosi i coltivatori che vi hanno partecipato, anche da fuori provincia e, nonostante la stagione difficile, si sono registrate rese fra il 47% e il 49,2%. «Segno evidente – ha detto Ginetto Pellerino, Gran Maestro della Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa che ha sovrinteso il lavoro della commissione – che dietro alla coltivazione di quelle partite vi sono coltivatori competenti guidati dalla passione e dall’ambizione di realizzare un prodotto di eccellenza».
Il vincitore è risutato Marco Sticca, di Castellero seguito, sul podio da Tiziana Marasso di Neive e Andrea Germano di Cunico. A seguire Livio Germano, sempre di Cunico, Attilio Bera di Neviglie, Firmino Gozzellino, Bruno Boano e Rita Vione di Castellero, Paola Fogliati e Roberto Ferraris di Viarigi.
A fare gli onori di casa Roberto Campia, il tenace sindaco che ha creduto nelle opportunità delle nocciole e, negli anni, ha fatto crescere non solo la fiera, giunta alla sua 41.ma edizione, ma anche la produzione locale: negli ultimi 20 anni sono stati impiantati 170 ettari in più di noccioleti che sono andati ad aggiungersi a quelli già presenti. Un ruolo di primo piano, il suo, unanimamente riconosciuto. A partire da Mario Sacco, presidente della Fondazione Crat: «Un paese di 300 abitanti che è stato capace di fare così tanta strada arrivando ad organizzare una fiera nazionale, entrare a far parte delle Città della nocciola con un sindaco che è stato capace di far comprendere come questo frutto della terra potesse essere una valida alternativa ad altre colture agricole più tradizionali».
E che la nocciola sia sempre più apprezzata e ricercata lo hanno confermato i tre moderatori dell’incontro che si è tenuto in prima mattinata.
La dottoressa Serena Manzocco, dietista e nutrizionista di Asti, ha spiegato la “bontà” della nocciola non solo per il suo gusto, ma anche per le numerose proprietà nutrizionali che apporta al nostro organismo e un elogio ad un prodotto derivato dalla sua trasformazione, ovvero l’olio di nocciole, vero “antietà” e anticolesterolo naturale.
C’è chi le nocciole le mette nell’impasto del pane, come il mastro fornaio Adriano Del Mastro, che da Monza Brianza ha portato la sua esperienza maturata accanto a grandi panificatori come Gabriele Bonci e Davide Lonati. «Realizziamo un pane con nocciole intere per consentire ai clienti di gustarne la completezza del sapore, masticatura compresa. Ci riforniamo di nocciole piemontesi perchè sono quelle che sprigionano un profumo e un aroma migliore».
A chiudere il giro di interventi lo straordinario esperimento zootecnico di Pino Puglisi, macellaio con bottega a Torino. Trasformatore “visionario”, si è inventato la “Vicciola”, ovvero il vitello di razza bovina piemontese allevato a nocciole, che rappresentano dal 10 al 20% del suo cibo quotidiano. In sala anche il giovane Michele Votta, con azienda agricola a Druento, nel parco naturale della Mandria, uno dei due allevatori che lo riforniscono di capi seguendo severamente il disciplinare depositato al Ministero dell’Agricoltura.
La carne che arriva in tavola è magrissima ma allo stesso tempo molto morbida, masticabile, digeribile e dalla consistenza quasi burrosa con una sensazione di setosità al taglio. Un prodotto straordinario che contiene una quantità di colesterolo pari o inferiore a quella che si trova in un branzino o in una sogliola.