E’ Silvio Pelissero, “patron” della ex Pelissero Carni di Baldichieri (oggi ridenominata Al. Pi) il magnate della carne che stamattina ha ricevuto la notifica degli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Asti coordinata dal pm Lucignani con la sovrintendenza del Procuratore Mazzeo.
Gli viene contestato, come amministratore unico della Al.Pi., di aver attinto manodopera prima dalla Officina del Lavoro srl e poi dalla Fortes srl, considerate delle aziende “vuote”, ovvero nate esclusivamente per rispondere a quell’unico committente ma di fatto prive di mezzi, struttura e, soprattutto, di capacità decisionali. Secondo le indagini della Finanza, infatti, i due amministratori delle srl, Mauro Marengo e Massimiliano Messeri, sarebbero da equiparare a “prestanomi” per le società che erano esclusivamente serbatoi di manodopera.
A gestire di fatto il lavoro degli operai rimaneva la Al.Pi con il vantaggio, in questo modo, di non doverli assumere direttamente.
Un rapporto di monocommittenza verso la Al.Pi. che avrebbe fruttato a quest’ultima evasione fiscale e contributiva.
Allo stato attuale delle indagini, è stato calcolato un volume di fatture emesse per operazioni inesistenti di circa 33 milioni e 400 mila euo con un risparmio di imposte che sfiora i 15 milioni di euro, dei quali la metà solo per l’Iva dovuta.
Queste le accuse dalle quali, è stato sottolineato dagli stessi investigatori, è totalmente estranea la società agricola Gruppo Ciemme che dal 4 settembre ha acquisito proprietà ed attività di macellazione nello stabilimento di Baldichieri.
Infatti l’indagine è molto più risalente nel tempo ed è partita da una segnalazione dell’Inps in merito ad irregolarità nel versamento dei contributi per i circa 100 lavoratori che si occupano della macellazione in azienda.
La Guardia di Finanza, nella persona del colonnello Antonio Garaglio e il Procuratore della Repubblica Biagio Mazzeo, hanno anche sottolineato che non vi è alcuna connessione fra l’indagine e la vertenza che tiene il fiato sospeso ancora sul centinaio di lavoratori che stanno lottando, anche, per non vedersi applicato il contratto agricolo ma quello dell’industria.
L’indagine della Finanza ha portato, in questa prima fase di sintesi di quanto raccolto, alla notifica di due arresti domiciliari nei confronti di Silvio Pelissero e di Massimiliano Messeri; il primo, 72 anni è residente a Baldichieri, il secondo, 59 anni abita a Tigliole e dell’obbligo di dimora a carico di Mauro Marengo, 62 anni residente a Vottignasco. Messeri e Marengo, amministratori di Officina del Lavoro e Fortes sono considerati alla stregua di “prestanome” per le due società che esistevano solo ed esclusivamente per fatturare le prestazioni di manodopera alla Al.Pi.
A Pelissero, contestualmente alla notifica del provvedimento di arresti domiciliari, sono state sequestrate quote azionarie per circa 1 milione di euro, due auto di lusso (una Maserati e una Evoque) e alcuni immobili. La Finanza non ha ancora quantificato il valore di quanto in sequestro, perchè attende ancora la risposta di alcuni istituti bancari presso i quali sono aperti conti riconducibili all’indagato.
(Nella foto Ago, al centro il Procuratore della Repubblica Mazzeo con il comandante provinciale della Guardia di Finanza Antonio Garaglio alla sua destra, il tenente colonnello Fabrizio Notaro alla sua sinistra)