Tra le iniziative proposte dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza anche la creazione di una task force per affrontare le situazioni di degrado urbano e illegalità
Aumento di pattuglie in città e nelle frazioni, con un incremento di passaggi e numero di equipaggi nelle aree maggiormente critiche, servizi interforze massicci per almeno tre mesi contro prostituzione e accattonaggio, sottoscrizione del protocollo per il controllo del vicinato tra Comune di Asti e Prefettura, diffusione del vademecum predisposto dalla Prefettura per prevenire le truffe, costituzione di una “task force” per affrontare le situazioni di degrado urbano e illegalità, divisione della città in zone per l’applicazione del “daspo urbano”: sono queste le iniziative promosse dal Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito lunedì pomeriggio in Prefettura.
E’ l’organo collegiale provinciale che, sotto il coordinamento del Prefetto, raggruppa tutte le forze dell’ordine, gli enti e le organizzazioni che gravitano intorno ai settori dei quali il Comitato, di volta in volta a seconda delle necessità, si occupa.
La riunione dalla quale è scaturito il “piano di intervento” riguarda evidentemente la sicurezza in città, le cui criticità sono emerse dopo il caso del sospetto sequestro e violenza ad una donna ritrovata in un alloggio di corso Casale in una contesto particolarmente degradato.
Una vicenda che, oltre alle prime pagine dei giornali locali, è stata trattata anche a livello nazionale dalla trasmissione Quinta Colonna che ha riportato a tutta Italia lo stato strutturale e sociale di quel condominio e le proteste dei cittadini che si chiedono come possa essere tollerata una tale situazione.
Oltre alle forze di polizia, erano presenti al Comitato il sindaco di Asti, Rasero, il suo vice Coppo e gli assessori alla Sicurezza, Andrea Giaccone e ai Servizi Sociali, Mariangela Cotto.
Daniela Peira