«Dopo 13 anni soddisfacenti ma impegnativi, abbiamo deciso di concentrare gli sforzi altrove – spiega Silvia Bisoglio – Proseguiremo a occuparci de “La Canonica”, della Tekno e della farinata brandizzata in distribuzione, ma per noi era il momento di tirare il fiato». Specializzato inizialmente in farinata e nato con soli 20 coperti, per la città del “Campanòn” ha rappresentato un cambio di passo nella ristorazione, sia nel prendere il nome da uno storico personaggio nicese, che cogliendo al volo quella trasformazione in direzione turistica a cui ha contribuito l’ingresso tra i siti Unesco.
«Andiamo fieri di essere stati tra i primi con il personale in grado di parlare anche inglese – prosegue l’imprenditrice – In seguito alla farinata abbiamo aggiunto altri piatti e abbiamo ampliato gli spazi. Grazie alla collaborazione del Comune abbiamo potuto chiudere la strada, creando il dehors».
Oltre alla scelta privata, ci sono altre ragioni dietro la chiusura? «L’offerta di ristorazione in città è diventata molto affollata, certo, ma il problema vero è lo scarso ricambio nel personale di sala. Tutti i ragazzi che ci hanno aiutato in questi anni si stanno laureando e prenderanno altre strade, mentre i giovanissimi disponibili a lavorare sono diminuiti». L’avventura, però, non è del tutto conclusa: in una parte dei