«Si sta attendendo che muoia qualcuno. Come sempre, una donna. O due»: è lapidaria la dichiarazione di Emanuela Pines commentando a caldo la notifica dell’archiviazione della denuncia presentata nel febbraio scorso circa l’aggressione subita da lei e da sua moglie Linda nella loro casa di San Damiano. Un “finto” rider che ha suonato alla porta presentandosi per la consegna di una cena a domicilio che loro non avevano mai ordinato. Alla loro titubanza è scattata l’aggressione sul pianerottolo e poi giù per le scale con lesioni e contusioni anche importanti. Era stata sporta denuncia corredata dal numero di targa rilevato dalle due vittime, ma da quello non è stato possibile risalire al proprietario della vettura e la Procura ha disposto l’archiviazione che è stata notificata.
Le stesse che la settimana scorsa hanno sporto un’altra denuncia perché qualcuno, nel cuore della notte, ha bruciato il portoncino di ingresso della loro casa. Fra pochi giorni, poi, torneranno in tribunale per l’ormai annoso processo sul pestaggio avvenuto nel 2018 nella loro precedente casa di Baldichieri. «Noi sappiamo che sono tutte aggressioni a sfondo omofobico, perché quello è il messaggio che ci è sempre stato fatto arrivare. Ma ci teniamo a sottolineare che non abbiamo mai voluto e non vogliamo far intendere che ad aggredirci siano state persone di San Damiano, un paese che ci ha accolte, in cui viviamo bene e che ci ha dimostrato solidarietà in più occasioni».
Il ricordo
- 28 Novembre 2024
- Redazione