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Convegno contro le mafie ad Astiss2
Attualità
Convegno

«Nessun territorio è immune dalle associazioni di tipo mafioso»

Ad Astiss partecipato convegno con gli studenti organizzato dall’Osservatorio provinciale per la legalità

Il polo universitario UniAstiss ha ospitato una conferenza per la prevenzione della criminalità organizzata e di stampo mafioso dal titolo: “La ‘Ndrangheta in Piemonte e nell’astigiano”. L’evento era gratuito e indirizzato, soprattutto, ad alunni delle scuole superiori per prevenire e spiegare come opera davvero un’associazione di tipo mafioso e come penetra nei territori. Il convegno è durato quattro ore permettendo a professori e studenti di intervenire per rivolgere domande ai relatori alle quali hanno ricevuto risposte accurate ed esaustive.

Ad inizio giornata sono stati presenti il sindaco di Asti Maurizio Rasero, l’ex presidente del tribunale di Asti Giancarlo Girolami e l’ex prefetto di Asti Alfonso Terribile, oggi membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, per i saluti istituzionali e l’introduzione ai lavori della conferenza. Quindi sono intervenuti il pubblico ministero Dionigi Tibone, direzione Distrettuale Antimafia Torino, che si occupa delle indagini coordinandole con le forze dell’ordine. Successivamente il professore universitario di Giurisprudenza, Gianluca Ruggiero, ha spiegato come la mafia è arrivata nel territorio piemontese e astigiano aggiungendo: «Gli ‘ndranghetisti cercano solo potere e soldi facili».  Successivamente è stata ricordata la storia di Rocco Sangrà che parlò di Asti nell’agrumeto calabrese con Domenico Oppendisano, vertice della ‘Ndrangheta, il quale voleva aprire un locale ad Asti.

Infine è intervenuto il generale ed ex comandante della guardia di finanza di Asti Antonio Borgia facente parte del Comitato Scientifico dell’Osservatorio provinciale per la legalità e di prevenzione alla criminalità organizzata. Borgia ha ribadito un concetto fondamentale nel contrasto alle infiltrazioni mafiose: «Nessun territorio è immune dalle associazioni di tipo mafioso. Un reato, in Italia, se non è accompagnato da più prove e se non si dà una risposta sicura dell’accaduto non verrà mai considerato reato vero e proprio. Quindi invito a segnalare sempre il più possibile casi sospetti».

In definitiva un invito a tutti i giovani presenti e tenere sempre l’attenzione alta per contrastare le associazioni come la ‘Ndrangheta che quando si inseriscono in un tessuto sociale ed economico ne diventano un cancro. Prevenire sempre, segnalare con fiducia episodi sospetti alle forze dell’ordine, rappresenta quindi la migliore prevenzione che si possa attuare in questi casi.

[foto Ago]

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