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Attualità
Difficile situazione

In Val Bormida è crisi idrica nonostante la pioggia

Il presidente Listello: «Urgono interventi strutturali risolutivi, non solo in emergenza»
La Val Bormida vive una situazione che non fosse tragica, farebbe sorridere: allerta meteo per la pioggia e pozzi secchi da un bel po’. «Il lungo periodo di siccità, con eccezionale scarsità di precipitazioni anche nevose, ha determinato in quasi tutto il Piemonte un grave deficit idrico con ripercussioni sulla vita sociale, economica e produttiva – ci spiega Marco Listello (foto), Presidente dell’Unione Montana Langa Astigiana Val Bormida – Ad oggi la situazione è peggiorata nel territorio dell’Unione montana; constatiamo una condizione critica di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali». Gli effetti toccano la fornitura dell’acqua potabile e quella per le irrigazioni agricole.

«I sindaci del territorio hanno emesso ordinanze di limitazione dell’utilizzo dell’acqua potabile agli usi strettamente igienico sanitari e domestici ma nonostante tutto i paesi più alti hanno avuto interruzioni del servizio; per non parlare degli acquedotti rurali in continua carenza – riferisce – L’Unione montana ha svolto in questi mesi un ruolo fondamentale di protezione civile sostenendo con i propri fondi il servizio di fornitura di acqua agli acquedotti rurali minori, quelli individuati dal COM di Bubbio, che per caratteristiche geomorfologiche non sono e non possono essere allacciati alla rete idrica AMAG».

La situazione di criticità, iniziata a fine marzo, ha richiesto più di trenta interventi con autobotte nell’ambito di un servizio appaltato ad una ditta esterna. Pro futuro, l’Unione ha deciso di acquistare una propria cisterna per il trasporto dell’acqua.

«Auguriamoci tanta pioggia nei prossimi giorni e tanta neve nei prossimi mesi – conclude Listello – ma auspichiamo anche interventi strutturali risolutivi, non solo in emergenza, con soluzioni durature quali potenziare e prolungare le condotte dorsali principali, individuare sorgenti da captare, sostituire i tratti vetusti di rete e naturalmente non sprecare l’acqua».

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