Tra il 2021 ed il 2022, in Piemonte, si sono consumati 617 ettari netti di suolo, equivalenti a 2 capi da calcio al giorno, concorrendo ad un totale di superfici artificiali di 170.199 ettari (il 6,70% dell’intera area regionale). Il valore è il secondo più alto della serie storica, inferiore al solo periodo di osservazione 2020-2021 (periodo pandemico), durante il quale il consumo si era attestato a 679 ettari. E’ quanto fa notare Coldiretti Piemonte rispetto al rapporto “Il consumo di suolo in Italia 2023” pubblicato dall’ISPRA.
Il consumo di suolo continua a seguire l’espansione delle aree urbanizzate, da quelle dense della conurbazione di Torino e cintura a quelle periferiche dei capoluoghi di provincia e dei centri contigui, in cui prosegue l’espansione di alcuni centri logistici.
Il Piemonte è, quindi, tra le regioni italiane in cui, in termini di nuovi consumi, il fenomeno risulta più marcato, con valori, peraltro, disallineati rispetto alle dinamiche demografiche: per ogni abitante in meno, infatti, negli ultimi dodici mesi si sono consumati 332 metri quadrati di suolo.
“Il risultato – sottolineano Cristina Brizzolari, Presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – è che in Italia oltre 9 Comuni su 10 (il 93,9% del totale), secondo l’Ispra, insistono, in parte, su aree a rischio idrogeologico per frane e alluvioni, anche, per effetto del cambiamento climatico in atto, con una tendenza alla tropicalizzazione, che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, rapido passaggio dal sole al maltempo e precipitazioni brevi, ma intense”.
“Coldiretti si pone in prima linea per difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile, invitando le istituzioni ad un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne, per altro, in osservanza ai dettami europei che richiamano alla cementificazione zero entro il 2050” sottolinea il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone (foto).
“La perdita delle campagne, sia in termini di nuova edilizia industriale/civile sia di infrastrutture stradali, pesa anche sull’approvvigionamento alimentare del Paese, in un momento in cui l’incertezza e la guerra stanno provocando difficoltà negli scambi commerciali e favoriscono le speculazioni” aggiunge il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia. “Occorre, quindi, una progettualità che guardi più al recupero/riqualificazione del patrimonio esistente, nonché al ritrovamento delle migliori strategie viarie che risultino meno impattanti sul e per il territorio. Inoltre, serve accelerare sull’approvazione della legge contro il consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del territorio”.