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assicura Point 8 novembre 2023
I consigli di
Assicura Point

Professionista: obbligatorio assicurarsi… bene!

Già da qualche anno è stato introdotto l’obbligo per i professionisti di sottoscrivere un’assicurazione di Responsabilità Civile, a garanzia degli eventuali errori professionali e delle negligenze poste in atto

Nell’immaginario comune quando si parla di polizza Rc Obbligatoria, a tutti quanti viene da pensare alla polizza del proprio veicolo a motore. Tuttavia, non tutti sanno che vige un altro obbligo assicurativo in tema di Responsabilità Civile, ed è quello posta in capo a tutti i professionisti. Già da qualche anno, con l’adozione del Decreto-legge 137/2012, è stato introdotto l’obbligo per i professionisti di sottoscrivere un’assicurazione di Responsabilità Civile, a garanzia degli eventuali errori professionali e delle negligenze poste in atto nell’esercizio della propria attività.

Questa è una normativa finalizzata a proteggere, da un lato, il patrimonio del professionista da eventuali pregiudizi economici legati alla richiesta di risarcimento danni da parte di un soggetto terzo, nonché, dall’altro, di tutelare i potenziali danneggiati, che potranno trovare ristoro ai danni subiti da una compagnia assicurativa, soggetto più solvibile e solido da un punto di vista patrimoniale rispetto magari al professionista stesso.

Che si tratti di avvocati, medici, ingegneri, commercialisti, nessuno di questi professionisti può esercitare la propria attività, se non provvisto di adeguata copertura assicurativa, che va indicata nei suoi estremi (compagnia, numero di contratto, decorrenza, scadenza, massimale) all’interno del contratto che lo stesso sottoscrive con il proprio cliente.
Il mancato rispetto della suddetta norma comporta sanzioni disciplinari a carico del soggetto inadempiente.

Per valutare adeguatamente una copertura RCP è necessario prendere in esame alcuni elementi chiave quale:

– tipologia copertura, che può essere “claims made” (copertura di tutte le richiesta pervenute per la prima volta durante il periodo di validità della polizza) oppure “loss occurence” (copertura delle richieste il cui danno si è verificato in costanza di polizza). La differenza tra le 2 coperture è che per una (claims made) il punto focale su cui si basa temporalmente la copertura è la richiesta danni, mentre per l’altra (loss occurence) è l’evento che determina la richiesta danni. Su questa differenziazione passa il confine sottile tra risarcibilità o meno del sinistro.

retroattività: periodo antecedente alla decorrenza della polizza, all’interno del quale dare copertura agli eventi che si sono originati nel suddetto periodo, ma che però possono manifestarsi, tramite la relativa richiesta danni, nel corso della validità del contratto. Questa garanzia è da consigliare quando viene scelta una tipologia di copertura “claims made”, valutando quanti anni di retroattività garantire al cliente, ad esempio in base agli anni di anzianità lavorativa (un professionista che esercita da più anni avrà necessità di una retroattività superiore rispetto ad un altro che ha preso l’abilitazione soltanto un paio di anni prima).

– scoperti e franchigie: sono entrambe parti di danno che restano in carico all’assicurato, con la sola differenza che lo scoperto è una percentuale che si applica al danno liquidato (che purtroppo scopriamo solo in fase di sinistro) mentre la franchigia è una quota fissa, che non dipende dal danno. La seconda scelta è da prediligere sempre.

– formula “all risks” o “a rischi nominati” : nel primo caso la copertura è prestata per tutti i rischi per i quali il professionista è abilitato a norma di legge a svolgere quella determinata attività, nel secondo la copertura è prestata unicamente per una serie di eventi elencati. Pertanto, se il sinistro non è dovuto ad uno degli eventi indicati, la copertura non interverrà. Anche in questo caso è da preferire la formula “all risk” in quanto l’onere delle prova viene invertito, non è il professionista assicurato che deve dimostrare che l’evento che ha determinato il danno rientri in polizza (come nella formula a “rischi nominati”), ma è la Compagnia Assicurativa che deve dimostrare che l’evento dannoso rientra tra le esclusioni, per eccepire la validità della garanzia. In tema di RCP avere una polizza in forma “all risks” permette di rassicurare il cliente che venga data copertura a tutte le attività per le quali lo stesso è abilitato ai sensi delle norme che regolano l’esercizio della sua attività.

– massimale di polizza: rappresenta la massima esposizione su cui la Compagnia Assicurativa è impegnata ad intervenire per tenere indenne il patrimonio dell’assicurato dalle pretese risarcitorie del cliente danneggiato. Non è stimabile un parametro di “adeguatezza” del massimale, che va commisurato alla tipologia di attività svolta ed al potenziale di danno dell’assicurato, stimato, in via prudenziale, sempre in eccesso.

Come potete capire, analizzare tutti questi aspetti comporta un’attività consulenziale molto approfondita, pertanto prima di sottoscrivere la vostra polizza Rc Professionale, vi consigliamo di contattare un intermediario assicurativo che sappia analizzare con particolare attenzione i rischi a cui è esposta la vostra attività.

Per il professionista non dovrebbe essere obbligatorio solo assicurarsi, ma dovrebbe esserlo sopratutto farlo bene!

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