Dopo l'attacco terroristico compiuto dall'ISIS e la morte di almeno 120 persone, anche Asti manda messaggi di solidarietà ai francesi che, in questo momento, si trovano in piazza San Secondo con la delegazione della città gemella di Valence
Erano 120, ma probabilmente adesso saranno già 150, forse anche di più, le vittime dellattentato di Parigi. Ieri notte, proprio mentre allo stadio si stava disputando la partita Francia-Germania e nel locale Bataclan era in corso un concerto rock di un gruppo californiano, la città è stata colpita da un gravissimo attacco terroristico. Granate, colpi di kalashnikov, pistolettate tra la gente e poi il terrore. Immediata la rivendicazione da parte dellIsis e la fuga del premier Hollande dallo stadio dove si stava gustando la partita. Una vera ecatombe che non lascia scampo.
Al Bataclan erano rinchiusi circa cento ostaggi, molti dei quali morti per mano dei terroristi. Molti i commenti da parte dei premier di tutto il mondo. Obama ha ricordato l11 settembre americano e lo ha paragonato a quanto accaduto a Parigi. Hollande ha parlato di atto di guerra, affermando senza mezze misure che la Francia sarà spietata e ha subito chiuso le frontiere e dichiarato tre giorni di lutto nazionale.
Il vile atto terroristico ha lasciato sgomento tutto il mondo. LEuropa si è stretta attorno ai francesi e gli opinionisti hanno cercato di capire e di spiegare laccaduto. Anche da Asti sono arrivate parole di solidarietà ai cugini doltralpe. Il sindaco Brignolo questa mattina ha fatto visita alla bancarella di Valance ad Asti per la fiera del tartufo portando la solidarietà della città gemella. I francesi di Valance lavorano alla bancarella con il lutto al braccio e hanno manifestato al nostro primo cittadino la volontà di non cedere alla violenza. Brignolo era accompagnato da Guglielmo Berzano, già primo cittadino di Asti, che nella sua veste di assessore, nel 1967, tenne a battesimo il gemellaggio tra la nostra città e Valence.
Intanto, nellandrone del palazzo municipale di piazza San Secondo, lemozione di respirava in ogni angolo. Dietro la bancarella francese la vendita dei prodotti caratteristici proseguiva normalmente, ma i venditori erano visibilmente scossi, provati per le notizie che giunte da Parigi. «Ieri sera eravamo a cena con gli amici italiani e tedeschi ha detto Patricia, una rappresentante di Valence – quando è arrivata la notizia dellattentato. In un primo momento si parlava di diciotto morti, poi di quaranta e questa mattina avete visto a quale cifra siamo arrivati. Siamo rimasti fino alle due di notte davanti al televisore. Ci sono arrivate parole di solidarietà da ogni parte della Francia, via e-mail, su facebook. Molti amici ieri sera erano proprio a Parigi, chi allo stadio e chi al Bataclan per ascoltare il concerto. Fortunatamente sono tutti vivi e stanno bene. Viviamo un momento di grande emozione».
Ma perché proprio Parigi? «Non lo so risponde Patricia lIsis è in ogni luogo. Possono colpire dove vogliono. Il 20 novembre a Parigi si incontreranno i capi dei più potenti stati del mondo per parlare di ecologia. Forse è anche per questa ragione. Non so. Comunque voglio ringraziare gli italiani e gli astigiani per il loro sostegno e per laffezione dimostrata nei nostri confronti. Abbiamo ricevuto parole incoraggianti da tutti, quindi voglio proprio ringraziare tutta la città».
Anche Angela Motta è intervenuta sulla questione e ha invitato tutte le comunità islamiche moderate a scendere in piazza e manifestare contro «questa barbarie e con loro i rifugiati arrivati qui in fuga dalle guerre. Perché conclude Angela Motta se saremo i soli a dire di no a questa violenza, convivenza ed integrazione saranno a rischio».
I commenti degli astigiani volano anche si facebook. Enrico Goitre ex giovane Pdl, ha scritto che «riempirsi la bacheca di Je-suis-qualcosa e di accorati appelli al dialogo, evidentemente, non spaventa i terroristi e non ferma i proiettili». Secondo il suo parere, questa politica proprio non funziona. Nicolò Ollino, ex segretario provinciale di Rifondazione comunista invece, afferma di non sapere cosa dire o fare di fronte ad un fatto così grave. Vado con la testa «agli amici e conoscenti che sono là, alle famiglie delle vittime e al popolo francese. Vicinanza, silenzio e rabbia».
E' invece affidata alle parole del sindacalista e segretario provinciale Giovanni Prezioso la dura condanna, da parte della CGIL di Asti, degli atti terroristici che hanno insanguinato Parigi. «I lavoratori e la CGIL sono sempre stati un baluardo della democrazia e contro qualsiasi strategia del terrore» ha detto Prezioso.
Flavio Duretto