La Casa di Riposo di Asti fornisce ai pazienti affetti da decadimento cognitivo la possibilità di dotarsi di un dispositivo, chiamato “Trovami”, che ne consente la localizzazione nel caso in cui uscissero dal pensionato
Un servizio in più per le persone affette da demenza senile, ovvero da quelle patologie (come il morbo di Alzheimer) che provocano una degenerazione delle facoltà cognitive. E’ quello che offre da alcune settimane la casa di riposo “Città di Asti” (ex Maina), che fornisce ai pazienti affetti da decadimento cognitivo la possibilità di dotarsi di un dispositivo, chiamato “Trovami”, che ne consente la localizzazione nel caso in cui uscissero dal pensionato. Di conseguenza, particolarmente utile nel caso di ospiti che presentano il disturbo del vagabondaggio.
A presentarlo, venerdì in conferenza stampa, il direttore della casa di riposo, Laura Panelli; il commissario straordinario Carlo Camisola; il direttore sanitario, Lucia Klingly e Roberto Guardigli, presidente della “Tomware snc” di Ravenna che ha fornito il dispositivo.
“Siamo i primi in provincia, tra i pochi in Piemonte – ha esordito il direttore Panelli – ad offrire questo servizio, di cui siamo particolarmente orgogliosi. Considerando anche gli eventi che ci hanno toccato nei mesi passati, riteniamo sia fondamentale per far sì che gli ospiti e le loro famiglie siano più tranquilli”. D’accordo il commissario Camisola, che ha definito questo servizio ulteriore un “segnale di cambio di passo”. “In un settore caratterizzato da una concorrenza spietata come quello dell’assistenza agli anziani – ha sottolineato – per poter continuare a lavorare in modo dignitoso dobbiamo dare qualcosa in più, sfruttando la nostra professionalità”.
Elisa Ferrando