La notizia che i comuni della Valle Belbo aspettavano è arrivata: la linea ferroviaria Castagnole delle Lanze-Alessandria, che passa per Nizza e Canelli, sarà riattivata insieme a quella che collega Asti ad Alba
La notizia che i comuni della Valle Belbo aspettavano è arrivata: la linea ferroviaria Castagnole delle Lanze-Alessandria, che passa per Nizza e Canelli, sarà riattivata insieme a quella che collega Asti ad Alba. Venerdì scorso, la Giunta Regionale ha infatti approvato lo schema del Protocollo d’Intesa per la riattivazione delle due linee, chiuse ormai da oltre quattro anni a causa dei crolli e degli smottamenti che hanno interessato la galleria Ghersi. Domani (mercoledì) a Neive la Regione Piemonte insieme a R.F.I. (le Ferrovie) si impegnerà ufficialmente con i comuni di Asti, Carentino, Isola d’Asti, Bruno, Castelnuovo Belbo, Incisa Scapaccino, Nizza Monferrato, Calamandrana, Santo Stefano Belbo, Castiglione Tinella, Costigliole d’Asti, Castagnole delle Lanze, Alba e Neive in un protocollo d’intesa per la realizzazione delle opere di manutenzione e ripristino delle due linee in tempi brevi.
«Intendiamo dare una risposta alle esigenze di un intero territorio che da tempo ci chiede il ripristino di queste due tratte – spiega Angela Motta, consigliere regionale – D’altronde la sospensione non è stata causata dal minor afflusso di passeggeri ma dalla franosità del fondo della galleria» La Regione Piemonte si impegnerà quindi a collaborare per trovare la copertura economica necessaria per la realizzazione delle opere infrastrutturali mentre R.F.I. si farà carico dei costi per la progettazione. Si stima che l’importo delle opere di ripristino si aggirino intorno ai 10 milioni di euro. L’entità di tali interventi ha escluso l’economicità di procedere con una variante di tracciato della linea e si è quindi deciso di intervenire per mettere in sicurezza la galleria. Le tempistiche saranno definite nel corso della firma del protocollo, anche se è probabile che i lavori vengano conclusi verosimilmente nel giro di tre o quattro anni. Gioiscono quindi i pendolari della Valle Belbo soliti a spostarsi verso il capoluogo alessandrino per studio e lavoro.
Ma non solo perché il limite dei mancati collegamenti ferroviari con Alessandria (e quindi Milano e Genova) era da tempo il tallone d’Achille di Nizza e Canelli sotto il profilo della valorizzazione turistica del territorio riconosciuto Patrimonio Unesco.
Lucia Pignari