L'italiano non è una lingua semplice, non basta essere nati nel Bel paese per padroneggiarla. E anche la storia della sua letteratura è tanto ricca quanto complessa: il che può scoraggiare
L'italiano non è una lingua semplice, non basta essere nati nel Bel paese per padroneggiarla. E anche la storia della sua letteratura è tanto ricca quanto complessa: il che può scoraggiare molti, studenti e adulti. E se si potesse rimediare alle lacune letterarie semplicemente stando seduti a teatro? L'insolito bignami esiste e sarà in scena mercoledì al Lumiere (ore 10.30, ingresso 4 euro), grazie alla compagnia Torino Spettacoli e al suo "Parlo italiano". Irene Mesturino, autrice del testo insieme a Germana Erba, definisce lo spettacolo «una pedalata di 90 minuti attraverso mille anni di storia della lingua italiana». Sul palco due personaggi, un professore di Italiano e uno studente svogliato, per giunta poco interessato alla materia.
«E' il classico ragazzo con le cuffie sulle orecchie – racconta Irene Mesturino – che di studiare Dante o Manzoni non ne vuole proprio sapere. Eppure il professore è talmente competente nella materia da riuscire a coinvolgere il ragazzo, che pian piano si appassiona e inizia persino a fare domande. Il che è anche l'obiettivo dello spettacolo, stimolare la curiosità del pubblico e invitare a riscoprire la letteratura.» Nei panni del prof c'è Girolamo Angione, drammaturgo e regista, in questo ruolo fin dalla prima: «Quando ha accettato questo ruolo, gli avevamo spiegato che si sarebbe trattato al massimo di un paio di repliche. Ora lo spettacolo va in scena da dieci anni, e Angione continua a essere il nostro professore. Per esigenze di scena, invece, è cambiato l'attore che interpreta lo studente, oggi è il giovanissimo Federico Sciuto».
Attualizzare lo spettacolo serve anche per restare al passo del gergo mutuato dalla tv e dal web, il prossimo anno il testo cambierà per includere i modi di dire che dai social media si sono intrufolati nella nostra lingua. Un ruolo importante nello spettacolo lo giocano anche le due voci di Barbara Cinquatti e Domenico Berardi, attori della compagnia Torino Spettacoli, protagonisti da anni di "Trappola per topi". Dal palco recitano brani della letteratura italiana, poesie e anche dialoghi da commedie come "La locandiera" di Goldoni. "Parlo italiano" è una lezione solo per i giovani? «In dieci anni abbiamo capito che funziona un po' con tutto il pubblico – conclude Irene Mesturino – perché offre le chiavi di lettura più diverse. I ragazzi si divertono e si accorgono che è stato anche utile come ripasso, mentre gli adulti rimangono catturati da una storia letteraria che non smette mai di affascinare.»
Enrico Panirossi