In Consiglio comunale l’opposizione ha preso la parola per commentare, e molto spesso criticare, le linee guida del sindaco Rasero e i contenuti dei sette pilastri
Mercoledì è stata l’opposizione a prendere per prima la parola per commentare, e molto spesso criticare, le linee guida del sindaco Rasero e i contenuti dei sette pilastri. «Dove vuole portare questa città? – ha chiesto il consigliere Passarino (Uniti si può) – Non sono riuscito a capirlo leggendo il programma: si punta al turismo o alla famiglia? Si va dal commerciante a chiedergli di stare aperto sempre, o a una riduzione degli orari di lavoro per permettergli di passare più tempo in famiglia?» Quaglia (CambiAMO Asti) ha risposto al sindaco sulla sicurezza e sui campi nomadi. «Il sindaco ha parlato solo di rom, ma in Consiglio avevano discusso anche di sinti e insieme alla sicurezza parlerei di legalità: ciò che vale per i rom, vale per i sinti, compresa la necessità di abbattere le loro costruzioni abusive». Quaglia ha anche chiesto politiche di contrasto alla diffusione di videopoker nei locali della città, ma anche «di non far diventare Asti la città degli autovelox». E, sull’intenzione di riaprire la pista di motocross, ha aggiunto: «Il vice sindaco Coppo, che da consigliere era ferocemente contrario alla riapertura, ha cambiato idea?»
Motta (PD) ha preso la parola definendo il discorso di Rasero «un comizio post elezioni» ed evidenziato che «diverse cose inserite nel programma le aveva già predisposte il sindaco Brignolo, oppure sono solo da far partire: telecamere intelligenti, Patto Asti Sicura, potenziamento dell’organico della polizia municipale, limitare l’arrivo di nuovi profughi». La consigliera Motta ha poi citato il vice sindaco Coppo in merito alle grandi strutture di vendita «che non interessano, a meno che non portino gente ad Asti: vuol dire – ha chiesto – che farete l’Agrivillage?» Anche Cerruti (Movimento 5 Stelle) ha analizzato il programma dicendosi disponibile a giudicare, di volta in volta, le proposte che arriveranno dalla Giunta, «ma i nostri elettori ci chiedono di controllare in maniera scrupolosa ciò che capita qui dentro». Sui campi nomadi Cerruti ha sottolineato ciò che considera un cambio di passo tra gli annunci della campagna elettorale e le intenzioni di governo: «Siete passati dalla chiusura dei campi nomadi a valuteremo la sussistenza delle condizioni per chiudere i campi nomadi». Il M5S ha contestato l’allargamento della Giunta a 9: «Rasero non aveva detto che avrebbe rinunciato a un assessore per dislocare una persona dedicata a recuperare i fondi europei? Manderà uno degli assessori a Bruxelles?» e la diversità di vedute «tra ciò che ha dichiarato Coppo con la riapertura della Ztl di via Sella e l’intenzione di allargare la Ztl prevista dal programma».
Rovera (La città ai cittadini) ha auspicato che «Asti riesca a trovare un’identità per costruire un futuro» e che «il miglior brand per rilanciare la città è il parco paleontologico, porta del patrimonio Unesco: è il paesaggio che ci circonda il nostro brand». Sullo smog che si respira i città, ha aggiunto: «Quanti anni dovremo attendere per tornare a respirare a pieni polmoni in una porzione del centro libera per i pedoni?» Anselmo (Uniti si può) ha invece contestato l’unione degli assessorati sport e lavori pubblici e contestato a Rasero di utilizzare «slogan e luoghi comuni triti e ritriti sulla sicurezza».
Dolce (Asti Viva e Solidale) ha invece evidenziato che Rasero non ha portato «alcuna proposta sui campi nomadi e nessuna iniziativa sull’occupazione» mentre Sutera (PD) gli ha contestato «di non aver indicato nelle linee programmatiche le coperture di bilancio necessarie a realizzare quanto annunciato».
Riccardo Santagati