Aleramo e Adelasia: una storia d’amore tutta “monferrina”
«… Ella era fanciulletta ed Aleramo ancora non passava vent’anni. In quei dí Ottone primo morí e il padre di Adelasia fu eletto imperadore, né per questa grandezza del padre Adelasia punto dal suo amor si cangiò. Ella miseramente ardeva, e tanto piú duro provava esser amore, quanto meno poteva sfogarsi. Da l’altra parte Aleramo, che de l’amor de la fanciulla s’era avvisto, per sí fatta maniera le fiamme amorose aveva anco egli in petto ricevute che ad altro, giorno a notte, non sapeva rivolger l’animo, avendo sempre dinanzi agli occhi la bellezza di quella che sí fieramente l’abbrusciava. Mirabilissime sono e difficili ad investigare le forze de l’amore.
Era in corte d’Ottone secondo gran numero d’uomini giovini ed eccellenti, ma nessuno a la giovane piacque se non Aleramo; vedevansi tutto il dí bellissime e vaghe donne, ma fra tanta turba Adelasia sola puoté il core d’Aleramo infiammare. S’amavano adunque i dui amanti segretissimamente, né fidarsi di persona ardivano: gli occhi solamente erano de le lor fiamme e dei celati pensieri fidissimi segretarii e veloci messaggieri. E ancor che talvolta insieme favellassero, nessuno di loro ardí giá mai le fiamme discoprire; tuttavia a l’uno e a l’altro pareva d’esser de l’amore ottimamente ricambiato, il che a tutti dui accrebbe fuoco a fuoco …»
Una storia che ha ispirato Giulietta e Romeo
Dicono che le novelle di Matteo Bandello abbiano ispirato autori come Lope de Vega e William Shakespeare. A noi piace pensare che qualche briciolo della grandezza di Giulietta e Romeo tragga origine anche dalla storia d’amore di Aleramo e Adelasia, tramandata dalla tradizione orale e da diverse fonti documentali, attraverso i secoli, fino a noi.
A riproporre la Novella XXVII che l’autore dedicò “al molto illustre e reverendo signore Paolo marchese Del Carretto vescovo e conte di Caors” e intitolò “Istoria de l’origine dei signori marchesi del Carretto e altri marchesati in Monferrato e ne le Langhe” è la Casa Editrice di Asti Scritturapura, in collaborazione con Sistema Monferrato e Alexala – ATL della Provincia di Alessandria.
A gennaio il libro sarà distribuito in tutte le librerie, ma in esclusiva da oggi può essere richiesto on line scrivendo a: info@sistemamonferrato.it
Il vino simbolo del Natale
E dopo una buona lettura, tra mito e realtà, passiamo al vino simbolo del Natale e delle feste in allegria ovvero le bollicine! Sono ormai un must anche per le nostre colline e l’Alta Langa ha superato abbondantemente il milione di bottiglie vendute ed è pronta a raggiungere nuovi importanti traguardi internazionali.
Il brut Mète
Sistema Monferrato però, per queste feste, consiglia un prodotto nuovo ma estremamente interessante, è il brut Mète. Vino ottenuto da uve 100% grignolino con una breve macerazione del mosto sulle bucce. La sua fermentazione è a bassa temperatura, in autoclave secondo il metodo Martinotti; si presenta di colore rosa pallido con riflessi tendenti al vermiglio. Al palato leggermente acidulo, prevalgono note di frutta rossa unite a una piacevole morbidezza. Il risultato è il giusto mix dell’allegria delle bollicine, con la sensazione al palato di aver bevuto un rosso tipico delle colline di quest’area.
Nuovi orizzonti per l’enoturista
L’azienda è la Hic et Nunc di Vignale Monferrato, una new entry che nei prossimi mesi ci stupirà per i vini prodotti e per progetti di design che cambieranno l’approccio dell’enoturista con il Monferrato.
Infine dove organizzare il perfetto evento per scambiarsi gli auguri? A Cunico in Località Vallera. Qui l’EnoAgriturismo L’Acino saprà coccolarvi con piatti del territori
Il fattore WoW? Il pane fatto in casa e cotto nell’antico forno dell’800 proprio come una volta.