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Pranzo di fraternità, una festa con oltre cento commensali

Numerosi i volontari impegnati nell’iniziativa della Caritas, svoltasi domenica al Foyer delle famiglie, a favore di persone che vivono in povertà

«E’ stato un bellissimo pomeriggio. Io, che sono sola, mi sono sentita come in famiglia».
Queste poche e sincere parole sono sufficienti per descrivere la buona riuscita del Pranzo di fraternità, svoltosi domenica al Foyer delle famiglie. A pronunciarle la signora Gabi, originaria della Romania e residente ad Asti dal 2008, una degli oltre cento commensali che hanno preso parte all’iniziativa promossa dalla Caritas in occasione della Giornata mondiale dei poveri. A partecipare, infatti, sono state tutte persone in situazione di indigenza.
«Nella maggior parte dei casi – commenta Beppe Amico, direttore provinciale Caritas – parliamo di utenti della mensa sociale di corso Genova, quindi di senzatetto che usufruiscono del dormitorio “Il Samaritano” e di persone segnalate dai nostri centri di ascolto».

I promotori

A partecipare anche il vescovo Marco Prastaro, tre consorelle impegnate a gestire la mensa di corso Genova, don Andrea Martinetto, la direttrice di Asti Agricoltura (Confagricoltura) Mariagrazia Baravalle, associazione che ha collaborato all’iniziativa, e Tiziana Stobbione, responsabile della Pastorale della Salute della Diocesi. Quest’ultima ha anche illustrato il nuovo servizio dedicato alle persone in difficoltà economica, l’ambulatorio “Fratelli Tutti”, che sarebbe stato inaugurato il giorno successivo (per saperne di più clicca qui).

I volontari

Venticinque i giovani dai 16 ai 23 anni che si sono resi disponibili a servire i piatti e ad animare il pomeriggio per renderlo un momento di festa, tra lotteria (numerosi i premi distribuiti, da buoni omaggio per giubbotti e scarpe ad un telefono cellulare) e karaoke. «Sono ragazzi – spiega Beppe Amico – che collaborano con noi per quanto riguarda vari progetti. Impegnati nelle parrocchie, nei gruppi Scout oppure nella stessa Caritas, hanno formato un nutrito gruppo in nostro aiuto».
Al loro fianco i dieci volontari che hanno approntato il menù adatto alle diverse culture di appartenenza dei commensali. Le verdure e i vini rossi e bianchi Doc e Docg sono stati offerti da produttori e cantine sociali associati ad Asti Agricoltura, «che hanno scelto – conclude Amico – di compiere un generoso gesto di condivisione con chi è più povero. Anche questo è un modo concreto per dare forma all’invito di Papa Francesco a “non distogliere lo sguardo dal povero”».

Photogallery a cura di Agostino Santangelo

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