Novanta minuti di sport astigiano “a cinque cerchi”. Giovedì sera il FuoriLuogo Asti ha ospitato lo spettacolo “Asti, un Sogno a Cinque Cerchi”, dedicato a cent’anni di sogni, aspirazioni e traguardi raggiunti da parte dei figli della città di Alfieri nell’evento sportivo per antonomasia.
Dal 1920 al 2024, per un’avventura che ha radici antiche e un futuro roseo all’orizzonte. La serata al centro culturale di via Govone ha avuto quale incipit l’idea di coniugare sport e musica in un unico filo conduttore, attraverso il ricordo delle esperienze astigiane alle Olimpiadi mescolate ad aneddoti curiosi e stacchi di musica dal vivo.
A narrare le gesta dei nostri eroi a cinque cerchi Davide Chicarella, accompagnato dalla splendida voce di Alessia Sposato e dalla chitarra di Andrea Lamberto: un lavoro d’equipe completato dal prezioso supporto del “padrone di casa”, Riccardo Crisci, che ha gestito le luci e le proiezioni di immagini e video durante la serata. Sala stracolma, impreziosita dalla presenza del Delegato provinciale CONI Lavinia Saracco e del vicesindaco e assessore allo sport Stefania Morra.
I protagonisti
Valerio Arri, Emilio Alciati, Giuseppe Gari, Umberto Micco, Silvio Fraquelli, Giancarlo Ferrari, Daniela Ferrian, Lara Villata, Laura Chiesa, Rossella Giordano, Luca Garri, Valentina Truppa, Matteo Piano, Matteo Torchio e Alice Sotero: sono loro i protagonisti del racconto del FuoriLuogo, ma anche sportivi come Flavio Gulinelli, Piercarlo Molinaris e Alice Franco che il sogno olimpico l’hanno accarezzato senza raggiungerlo. Ad accompagnare le loro affascinanti storie anedotti legati allo sport e alle Olimpiadi del tempo, oltre che piccoli spaccati di vita.
Ogni capitolo è stato accompagnato dalla voce di Alessia e dalla chitarra di Andrea, partendo dalla musica degli Anni 20, per poi regalare al pubblico perle quali Via del Campo di De Andrè, Siarway To Heaven dei Led Zeppelin, Ho Imparato a Sognare dei Negrita, Wonerwall degli Oasis, Fast Cars di Tracy Chapman, Jolin, Sally, Heroes, Wish You Were Here e molti altri pezzi iconici rigorosamente suonati “live e unplugged”.
“Le Olimpiadi, magica espressione dello sport, traguardo sognato da ogni atleta che immagina di far felici gli dei, puoi prenderle di petto, di striscio, dargli le spalle. Accarezzarle, offenderle. Pensare che non lasciano effetti collaterali. Se le guardi negli occhi, viaggi. Dal blu al nero, dal verde al grigio, dall’azzurro al marrone. Colori infiniti di emozioni assolute. Pagine di storia scritte tra commozione e lacrime, traguardi sfiorati e raggiunti, in attesa di inseguire il prossimo sogno, a Parigi 2024; Alice, la nostra Alice, ci sarà”.
Recita così il finale dello spettacolo, che saluta idealmente i colori e le emozioni di cent’anni di storia per accogliere la terza magnifica esperienza olimpica di Alice Sotero, a Parigi 2024. L’applauso tributato dal pubblico al termine rappresenta la ricchezza più grande per i ragazzi che hanno allestito la serata, la dedica all’amico Lorenzo Monticone è invece il doveroso ricordo di un grande giornalista sportivo che ci ha lasciati troppo presto ma che, con alcuni suoi scatti, era virtualmente presente in un giovedì denso di emozioni.