Finalmente abbiamo capito dove sta il dramma della società contemporanea. Non negli attacchi dell’Isis, non nell’incendio del grattacielo londinese e nemmeno nei feriti (con morto) di piazza San Carlo a Torino
Finalmente abbiamo capito dove sta il dramma della società contemporanea. Non negli attacchi dell’Isis, non nell’incendio del grattacielo londinese e nemmeno nei feriti (con morto) di piazza San Carlo a Torino, né tantomeno nell’attesa di sapere chi ad Asti vincerà il ballottaggio, ma nel “tradimento” di Gigio (topo, fiume africano, personaggio di Romanzo criminale?) che in un mondo dove quel che conta è la divisione del miliardo e rotti di euro dei diritti sportivi, ha scelto i soldi e non la maglia. Che dite? Ce ne faremo una ragione? Spero proprio di si mentre la settimana sportiva astigiana è stata caratterizzata da podi importanti a cominciare dall’argento nel martello di Francesca Massobrio ai campionati italiani universitari, per passare ai due bronzi di Alice Franco nel nuoto di fondo (quello della 25 chilometri ottenuto dopo uno spettacolare sprint finale che ha visto l’astigiana perdere l’oro per soli 2” e l‘argento per 1) ed a quello di Luca Cantamessa che, in compagnia di Lisa Bollito, è tornato a fare spettacolo nel Rally di Alba.
Bicchiere mezzo pieno anche per altri fatti un po’ fuori dal campo del puro agonismo ma che paiono comunque degni di nota e che elenchiamo brevemente: la patente di allenatore di calcio ad Alessio Gherlone, il più giovane del genere in Piemonte, il ricordo permanente di Marcolino Ercole nella disputa del Torneo dei borghi di basket, la settimana internazionale del giovane tamburello nei tre capisaldo della Val Rilate Chiusano, Settime e Camerano ed infine il passaggio al carcere di Alessandria (la sentenza sui presunti taroccaggi non c’entra niente) di tre giocatori del Grazzano a spiegare il senso del tamburello.
A proposito di tambass, siamo tutti in attesa di conoscere la sentenza della Procura federale, entro il 9 luglio, sul caso del “supero” di certi punteggi che vedono coinvolto su tutti il Grazzano campione uscente. Ben che vada la regolarità del campionato in corso è a forte rischio e la credibilità del sistema messa seriamente in discussione. La cosa però non pare aver incrinato la ferrea fede degli organizzatori del muro nei punteggi, neppur per un momento sfiorati dal dubbio che magari il problema potesse stare nel sistema stesso. Beati coloro che hanno incrollabili certezze sul futuro. Vedremo. Intanto godiamoci il ritorno del ciclismo di qualità ad Asti da cui partirà per Ivrea il Gran Piemonte, campionato italiano professionisti. Un auspicio per il futuro?
Paolo Monticone