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Ballottaggio: Quaglia non appoggerà Rasero
Attualità

Ballottaggio: Quaglia non appoggerà Rasero

CambiAmo Asti, che l’ha sostenuta al primo turno delle elezioni, spiega perché non ha nulla a che vedere con la maxi coalizione messa in piedi dal candidato sindaco di centrodestra e non mancano frecciate contro progetti e idee proposte degli avversari

Ancora una settimana e Asti conoscerà il nome del suo nuovo sindaco. E’ sfida tra Massimo Cerruti del Movimento 5 Stelle, che ieri, domenica, ha accolto diversi big pentastellati tra cui Luigi Di Maio, e Maurizio Rasero, leader della maxi coalizione di centrodestra.

Sette giorni per capire le strategie che gli esclusi terranno, considerando che né Cerruti, né Rasero faranno apparentamenti ufficiali. Poi, va da sé, che nel segreto dei seggi i giochi saranno aperti fino all’ultimo voto.

Ma se Beppe Rovera, uno dei candidati esclusi al primo turno, ha già detto che non appoggerà Rasero e questa mattina, in una conferenza stampa, spiegherà il perché, anche l’ex assessore di centrodestra e più volte consigliere comunale, Angela Quaglia, ha deciso di fare chiarezza: nessun appoggio a Rasero.

Le motivazioni di questa scelta si leggono in un lungo comunicato della lista CambiAmo Asti da cui Quaglia era sostenuta al primo turno.

“Noi di CambiAmo Asti, crediamo fortemente nel valore del voto – un diritto prima che un dovere – e quindi riteniamo che andare a votare sia importante anche ai ballottaggi: dopotutto, uno dei due candidati diventerà sindaco di tutti gli Astigiani; ed è quindi giusto che siano tutti gli Astigiani, o il maggior numero degli stessi, ad esprimersi. Invitiamo quindi tutti i cittadini e in particolare i nostri elettori a recarsi al voto, scegliendo il candidato ritenuto migliore» si legge nella nota stampa”.

Poi, la stoccata contro la coalizione messa insieme da Maurizio Rasero.

“Nelle scorse settimane, troppo spesso la nostra lista è stata impropriamente definita “di centrodestra”; e quindi, vorremmo evitare che il nostro silenzio fosse interpretato come un implicito consiglio ai nostri elettori di orientarsi, il prossimo 25 giugno, sullo schieramento – cosiddetto – di centrodestra. La nostra lista civica, infatti, – precisano dal gruppo – non ha nulla che vedere con i partiti del centrodestra a livello nazionale: la compongono persone di ogni provenienza politica, con le sensibilità più diverse sui temi politici nazionali (temi etici, politica estera, immigrazione, ecc.) e che hanno condiviso un programma per la città che non ha niente a che fare con l’attività parlamentare di Forza Italia, della Lega Nord o di Fratelli d’Italia. Ma, soprattutto, la nostra lista non ha nulla a che vedere con questo centrodestra, ovverosia con la coalizione che, a livello locale, sostiene la candidatura di Maurizio Rasero. E la miglior dimostrazione di ciò è che, di questo centrodestra, ci siamo rifiutati di far parte.

Si tratta, a nostro avviso, di una coalizione troppo eterogenea di forze che non hanno nulla in comune, se non l’evidente voglia di vincere: liste di ispirazione cattolica e liste che sull’immigrazione hanno una posizione assai poco cristiana. Liste che si definiscono né di destra né di sinistra e liste che si definiscono fieramente di estrema destra. Liste che fanno della chiusura dei campi nomadi una priorità assoluta e altre liste che, tra i rom e i sinti, vanno a raccogliere voti. Liste che spendono una fortuna nella campagna elettorale e liste che criticano chi, nella campagna elettorale, spende troppo (e cioè i propri alleati)”.

Non mancano critiche mirate a ciò che si è sentito e visto durante la campagna da parte di alcuni esponenti di centrodestra: “Da questo centrodestra abbiamo sentito proposte di ogni genere: fabbriche al posto della maternità, ascensori in tutti i palazzi, zucchero filato, via i parcheggi a pagamento, via le multe, e via pure le tasse, purché serva per raccogliere un voto in più. Una mancanza di idee e progetti colmata a colpi di aperitivi e cene elettorali: quanto di più lontano, insomma, dal nostro modo di fare politica. Sullo sfondo, la banca del territorio, i cui vertici sono intervenuti pesantamente e direttamente in questa campagna elettorale con propri candidati. Temiamo quindi che questa coalizione – tra veti incrociati ed eminenze grigie dall’ombra assai ingombrante – non potrà governare al meglio questa città. Ci auguriamo quindi che i cittadini vadano a votare. E che scelgano per il meglio”.

Riccardo Santagati

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