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Furto della reliquia di Don Bosco: nessuna novità
Cronaca

Furto della reliquia di Don Bosco: nessuna novità

A cinque giorni dalla scoperta del furto della reliquia di San Giovanni Bosco dalla chiesa inferiore del Colle, interviene il vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani, don Francesco Cereda

A cinque giorni dalla scoperta del furto della reliquia di San Giovanni Bosco dalla chiesa inferiore del Colle, interviene il vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani, don Francesco Cereda. «A tutt’oggi non ci sono novità circa le indagini per risalire all’autore del furto – scrive il sacerdote per conto della massima autorità salesiana – confidiamo nella magistratura inquirenti che sta indagando a tutto campo. La notizia del furto che ha avuto risonanza in tutto il mondo conferma l’amore a Don Bosco e conferma anche il significato di una reliquia di un santo: offrire un elemento visibile e tangibile per favorire l’invocazione e l’imitazione del santo stesso».

«E’ un luogo volutamente intimo e appartato, per consentire ai fedeli una vicinanza spirituale a Don Bosco con immagini che richiamano le sue origini e gli insegnamenti ricevuti da Mamma Margherita». A parlare così è invece don Egidio Deiana, per anni direttore del Colle Don Bosco, sconvolto come i confratelli dal furto sacrilego della reliquia.

Si trattava di una porzione del cervello di Don Bosco che don Egidio Viganò, Rettor Maggiore dei Salesiani negli anni a fine Anni Ottanta, aveva voluto collocare in una posizione d’onore proprio in vista del centenario della morte del Santo, nel 1988.

«Era stato scelto quel posto perchè lì si trovava la camera della cascina Viglione in cui Don Bosco nacque – prosegue don Egidio Deiana – e la presenza di una reliquia tanto importante, proprio alle spalle dell’altar maggiore della chiesa inferiore, rappresentava un segno importante della devozione a Don Bosco».

Un piccolo corridoio che corre dietro l’altare dove è favorito il raccoglimento in preghiera “a tu per tu” con una parte tangibile del corpo del Santo.

«Nei miei lunghi anni al Colle Don Bosco – prosegue don Egidio – ho visto tanta gente passare davanti alla reliquia ed inginocchiarsi a pregare. E ho visto tante mamme piangere, affidando al Santo dei giovani le pene provate per i loro figli. Preoccupazioni che a volte venivano affidate, oltre che alle intenzioni e alle preghiere, anche a bigliettini lasciati lì ai piedi della reliquia.

Per il bicentenario della sua nascita, un’altra importante reliquia di Don Bosco aveva fatto il giro d’Italia: era l’urna contenente la riproduzione perfetta in gesso e resina delle spoglie del Santo con la mano destra “originale”. Quella con cui benediceva, scriveva le costituzioni, le letture cattoliche, assolveva i peccati. 

Ma le reliquie accreditate al Santo dei giovani sono tante, soprattutto quelle che riguardano gli “ex indumentis” ovvero i paramenti o gli abiti indossati da San Giovanni Bosco. Minuscoli frammenti di stoffa racchiusi in santini con l’effigie e le preghiere a Don Bosco. Quelli certificati vengono abitualmente venduti ai mercatini e via internet per i collezionisti.

Daniela Peira

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