«Sono in partenza: grazie al mio romanzo porterò il nome di Asti in Messico».
L’annuncio arriva da Gian Marco Griffi, scrittore astigiano protagonista di un vero e proprio caso editoriale con “Ferrovie del Messico (Laurana), libro pubblicato nel 2022 che ha conseguito fin da subito numerosi riconoscimenti, per poi arrivare in semifinale al prestigioso Premio Strega. Risultato che l’ha portato, domenica, ad essere scelto per la conduzione della cerimonia finale del Premio Asti d’Appello.
Griffi, come si è rivelata l’esperienza all’Alfieri?
Mi sono divertito molto, anche se non è propriamente il mio mestiere. Come ho detto, avrei preferito scrivere la storia di qualcuno che presentava un premio letterario. Alla fine… l’ho scritta per me.
Lo rifarebbe?
Quel ruolo non è mio, l’ho ricoperto temporaneamente. Sarebbe bello pensare ad una co-conduzione, sempre che il prossimo anno io non sia finalista con un altro libro. Anche se, considerando i tempi, è già tanto se nel 2024 uscirò con un nuovo titolo.
I progetti
A cosa sta lavorando?
Da alcuni giorni ho impostato lo schema del nuovo romanzo. Nel frattempo ho cominciato a scrivere racconti per la rivista “Astigiani”, che saranno pubblicati a partire dal numero di dicembre, e ad incontrare gli studenti delle scuole superiori per parlare del mio libro e di letteratura in generale. Incontri che apprezzo perché mi piace molto affrontare questi temi con i giovani.
Infine continuo a partecipare ad eventi grazie a “Ferrovie del Messico”.
Quali i prossimi appuntamenti?
Mercoledì sarò alla rassegna “Mementi” di San Marino, mentre venerdì 24 novembre partirò per il Messico, dove prenderò parte a tre incontri nell’ambito della Fiera internazionale del libro di Guadalajara. L’evento vedrà come ospiti gli scrittori dell’Unione europea: per l’Italia saremo io, Dacia Maraini e Giorgio Ballario, grazie al coinvolgimento dell’Associazione Italiana Editori e dell’Ambasciata italiana in Messico. Oltre a presentare il mio romanzo, parteciperò ad incontri sul tema dell’equilibrio tra le storie raccontate e la Storia vera e propria, alla base di “Ferrovie del Messico”.
Una grande soddisfazione…
Sì, perché mi consente di “portare in giro” il libro anche fuori dai confini nazionali.