Cerca
Close this search box.
Test drive traffico di Asti5
Attualità
Intervista

Code insostenibili in auto, ma «il Piano del traffico di Asti è ancora quello del 2005»

L’ing. Piero Mondo, che ha prodotto vari studi sulla viabilità, tra cui quello del 2019, osserva che l’ultimo non è mai divento esecutivo e spiega i motivi delle code

Da mesi la questione tiene banco in città: Asti è attanagliata nella morsa del traffico, lunghe code si formano sulle principali vie di scorrimento, specie in determinate fasce orarie, tutto questo con disagi denunciati ovunque e senza contare lo smog che, anche a causa del traffico, insiste sull’area urbana. Abbiamo quindi contattato l’ing. Piero Mondo della Samep Mondo Engineering Srl di Torino, che nel 2019 aveva redatto l’ultimo “Piano Generale del Traffico Urbano” su richiesta dell’amministrazione comunale.

Ingegnere, è a conoscenza del caos che sta succedendo ad Asti per le criticità del traffico? Non erano questi gli effetti voluti da quel progetto.

In realtà il Piano del Traffico redatto nel 2019 non è mai stato approvato dal Consiglio comunale. È rimasto lì e quindi non è esecutivo. È ancora in vigore quello del 2005, di 18 anni fa.

Altro Piano che aveva sempre redatto lei.

Sì, ma sono alcuni anni che non so nulla del Piano del Traffico di Asti e consideri che un Piano di quel tipo dovrebbe essere aggiornato ogni 2 – 4 anni.

Preso atto che Asti ha ancora un Piano molto vecchio e non quello del 2019 dove si indicavano una serie di interventi su rotonde, Ztl, parcheggi, piste ciclabili e semafori che sono rimasti sulla carta, come spiega le lunghe code con cui gli astigiani hanno a che fare?

Le code non capitano per caso perché c’è sempre un inizio provocato da qualcosa. Per esempio, si creano dove ci sono cantieri, come mi risultano esserci in alcune zone della città, o perché qualcuno lascia l’auto in doppia fila. La rete infrastrutturale della viabilità di Asti è rimasta sostanzialmente immutata e del Piano del 2019 non è stato attuato nulla, o quasi. Quindi le code non sono causate di quel Piano.

Nella foto Piero Mondo durante la presentazione dell’ultimo Piano del Traffico nel 2019

C’è chi dà la colpa anche alle nuove piste e corsie ciclabili costruite di recente, ad esempio in corso Gramsci o corso Alfieri.

Qui c’è molta confusione perché non tutti sanno che si tratta di due infrastrutture molto diverse. La pista ciclabile, come quella di corso Gramsci che è stata realizzata in maniera corretta a fianco del muro della ferrovia, ha bisogno di almeno 3 metri di larghezza. La corsia ciclabile è un’eccezione, una striscia per terra che dovrebbe collegare due piste ciclabili dove non si può costruire una vera pista. Le corsie ciclabili non danno sicurezza ai ciclisti. In corso Gramsci è stata costruita una pista perché c’è corso Matteotti che, essendo parallelo, può intercettare il traffico diretto verso la rotonda della Saclà.

Ma proprio in corso Matteotti si formano code che prima della ciclabile non c’erano.

Non a causa della pista ciclabile anche perché, mentre era in costruzione, sono venuto ad Asti più volte e non ho mai visto code in quella strada.

Quindi torniamo ai cantieri che creano i rallentamenti. Si contesta all’amministrazione di non aver programmato correttamente la loro apertura.

La gente spesso non sa che certi cantieri hanno tempistiche molto serrate e se non si realizzano in tempo, si perdono i finanziamenti. Questo capita, ad esempio, con le opere del Pnrr. Insomma, o si fanno i lavori o non si fanno più.

Però, senza dubbio, la presenza di cantieri mette in ginocchio il traffico in varie zone della città. Se poi si aggiunge l’attivazione di una nuova Ztl, come intorno alla Cattedrale, la presenza del Mercatini di Natale in piazza Alfieri e i lavori pubblici ordinari, la tempesta perfetta è dietro l’angolo.

Non sapevo che avessero attivato la Ztl intorno alla Cattedrale; pensi che nel Piano del 2019 avevo suggerito di raddoppiare la Ztl e allargare parecchio l’isola pedonale. Ma è chiaro che quando ci sono questi cantieri gli uffici comunali studiano percorsi alternativi che siano “il meno peggio”, perché non potranno mai essere ottimali.

Quindi, quando i cantieri saranno conclusi, come sul cavalcavia Giolitti o in corso Alfieri, tutto tornerà come prima. Vuole dare un suggerimento all’amministrazione per migliorare la viabilità attuale?

Non posso dare consigli, non conosco la situazione attuale di Asti, ma ribadisco che il Piano del Traffico del 2019 non è mai stato messo in pratica.

Conferma che nella gestione del traffico vale il precetto che lei sostiene da sempre, poche regole, ma chiare?

Assolutamente sì. Anche per una questione di trasparenza con i cittadini.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link