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Teleriscaldamento, i tecnici:«Ecco i benefici per gli astigiani»
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Teleriscaldamento, i tecnici:
«Ecco i benefici per gli astigiani»

Oltre trecento persone hanno seguito lunedì pomeriggio il convegno dal titolo "Modelli di efficienza energetica e ambientale: il teleriscaldamento" organizzato dal Politecnico di Torino,

Oltre trecento persone hanno seguito lunedì pomeriggio il convegno dal titolo "Modelli di efficienza energetica e ambientale: il teleriscaldamento" organizzato dal Politecnico di Torino, dal Comune, da AEC – Asti, Energia e Calore, con il patrocinio di AIRU, Associazione italiana riscaldamento urbano. Numerosi i relatori invitati a spiegare come funziona una centrale di teleriscaldamento e quali benefici arriveranno in termini energetici e ambientali per i cittadini di Asti.

Il teleriscaldamento, la cui centrale sarà costruita a ridosso dell'ospedale, è un progetto che da mesi fa discutere e divide l'opinione pubblica. Il convegno, ospitato all'Università, ha cercato di sciogliere i dubbi tra gli scettici e, per farlo, sono stati invitati esperti del settore, ingegneri, ma anche politici, come il sindaco di Udine, Furio Honsell, che ha portato ad Asti l'esperienza positiva della sua città, già teleriscaldata con un impianto costruito proprio nei pressi dell'ospedale. Francesco Profumo, presidente di Iren (che insieme ad ASTA e Asp è parte di AEC) ha evidenziato «l'efficienza del servizio a Torino, metropoli nella quale Iren serve circa il 60% della popolazione con una moderna rete interrata che si estende per oltre 500 km». Anche il sindaco di Asti, Brignolo, ha partecipato al convegno spiegando che il progetto astigiano dev'essere inquadrato «nell'ambito delle politiche ambientali attivate dall'amminstrazione» dal momento che, se l'ospedale e 500 edifici fossero collegati all'impianto, ci sarebbe una riduzione di monossido di carbonio dalle attuali 11 tonnellate annue a meno di 3 e una riduzione di ossidi di azoto da 18 tonnellate a circa 3.

Un investimento da 40 milioni di euro
Ad Asti costruire il teleriscaldamento costerà oltre 40 milioni di euro per una rete che si estenderà lungo 30 chilometri in vari quartieri della città. AEC punta ad avere l'ospedale Massaia quale cliente più importante (500 mila metri cubi) e, non a caso, l'impianto di trigenerazione sarà costruito nei pressi dello stesso.
«Il progetto architettonico finale si integra con i volumi dell'ospedale e con la vegetazione presente a lato della centrale – precisano i proponenti in un comunicato – Per fare ciò sono state previste apposite colorazioni per i lati visibili dall'esterno che riproducono il colore della vegetazione, mentre per i lati interni è stata scelta la colorazione che riproduce quella dell'ospedale, in modo tale che gli edifici della centrale siano percepiti come parte integrante della struttura». Secondo le stime dei tecnici, il teleriscaldamento di Asti sarà fruibile, oltre che per l'ospedale, anche per altri cinquecento edifici per una volumetria complessiva di circa 3 milioni di metri cubi.

I benefici del sistema
Durante il convegno, i tecnici hanno illustrato quelli che reputano essere i principali benefici per l'ambiente: «Efficienza energetica; miglioramento della qualità dell'aria, grazie all'eliminazione di centinaia di camini condominiali, con la conseguente forte riduzione delle emissioni inquinanti prodotte dalle caldaie tradizionali e risparmio economico, dovuto alle ridotte spese di manutenzione e all'azzeramento dei costi di investimento per il rinnovo della caldaie». E sul teleriscaldamento c'è la volontà di Asp di organizzare, in futuro, nuovi incontri con i cittadini per rispondere a domande o dubbi sul progetto di AEC.

Riccardo Santagati

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