Lunedì è iniziato, anche ad Asti, il nuovo anno scolastico. Col suono delle campanelle, sono tornati in classe, tra i banchi di scuola di Asti, ben 8.884 ragazzi e ragazze, tra cui 3.276 nella
Lunedì è iniziato, anche ad Asti, il nuovo anno scolastico. Col suono delle campanelle, sono tornati in classe, tra i banchi di scuola di Asti, ben 8.884 ragazzi e ragazze, tra cui 3.276 nella scuola primaria, 2.042 nella scuola secondaria di primo grado e 5.584 nella secondaria di secondo grado. Lattenzione è focalizzata, tuttavia, anche sugli insegnati a causa della rivoluzionaria riforma Buona Scuola: per quanto riguarda Asti la famosa Fase B avrebbe selezionato 53 posti disponibili, per un equivalente numero di nuove assunzioni; nella mattinata di ieri si sono tenute le nomine e, a quanto pare, solo 13 insegnati sarebbero stati assunti in quel di Asti. Nello specifico, due insegnanti hanno rinunciato al posto e due non sono riusciti a essere contattati; i restanti 38 avrebbero accettato il ruolo ma, svolgendo già attività in una sede diversa, avrebbero deciso di continuare a svolgerla nel luogo in cui si trovano, lasciando, di fatto, dei posti vuoti in città.
Questi ultimi, verranno occupati dai supplenti: per quanto riguarda le scuole di primo grado, 16 posti saranno assegnati mediante il metodo delle nomine congiunte, che si terranno nella scuola media Martiri; i restanti posti vacanti, rientreranno nella Fase C e, quindi, nelle proposte dei dirigenti scolastici. «Cè ancora una gran confusione ha affermato la sindacalista Monica Boero ma viene ampiamente dimostrato come il ruolo dei supplenti di seconda e terza fascia di istituto, ancora in possesso dei loro posti, siano necessari per far funzionare correttamente la scuola».
Rimane, tuttavia, un certo ottimismo per lanno scolastico appena iniziato, così come fa notare il direttore generale dellUfficio scolastico regionale, Fabrizio Manca: «Quello che si sta avviando è un anno scolastico che si prospetta impegnativo ma stimolante, per la sfida che pone lattuazione della riforma. Una sfida che le scuole affronteranno con la certezza di avere più risorse finanziarie a disposizione ed un numero di docenti incrementato rispetto agli anni precedenti. Infatti, non solo saranno in classe gli insegnati neo immessi in ruolo per effetto della Legge 107 del 13/07/2015, ma con un ulteriore sforzo compiuto dal Miur e dellUfficio scolastico regionale si è fatto in modo di potenziare gli interventi a sostegno di alunni disabili e di assicurare il personale Amministrativo tecnico ausiliario necessario per il corretto funzionamento delle segreterie scolastiche, dei laboratori e per garantire la sicurezza degli alunni».
a.m.