Non solo il traffico insostenibile continua a tenere acceso il dibattito, ma anche la nuova Ztl Cattedrale torna a far discutere, sebbene per motivi diversi. Nel primo caso è stata evocata dai consiglieri comunali di minoranza Vittoria Briccarello, Mauro Bosia e Mario Malandrone dopo la replica dell’assessore al Decoro Mario Bovino sulle precarie condizioni in cui versano delle zone di viale Partigiani e, in particolare, l’ex benzinaio abbandonato oggetto di degrado da tempo. «Cosa può fare il Comune se la situazione non cambia? – si domandano i consiglieri – Banalmente sanzionare il privato per sollecitare lo sgombero dell’area e la messa in sicurezza della stessa. L’assessore Bovino ha però risposto in Consiglio comunale che le multe non vengono più fatte perché al privato in questione conviene di più pagarle che sistemare l’area. Ciò che si evince – continuano i consiglieri di Uniti si Può e Ambiente Asti – è che al Comune non solo frega nulla di avere dei marciapiedi dignitosi, ma neanche di avere degli incassi da chi non adempie alle norme civiche. O forse esistono figli e figliastri da sanzionare?».
I consiglieri chiamano in causa la nuova Ztl Cattedrale «azionata in contemporanea con diversi cantieri che hanno reso il traffico insopportabile e i parcheggi un ricordo lontano». «Il Comune ha incassato oltre 7.050 multe in un mese, molte delle quali meritevoli di ricorso. Tra le ultime citiamo l’esempio di una multa ai danni di una cittadina che, nonostante abbia pagato l’ abbonamento parcheggio per la sua zona di residenza, si è ritrovata con tre multe in quanto i parcheggi della sua zona di residenza semplicemente non esistono più». Da qui l’osservazione dei consiglieri: «Queste entrate sembrano però fare gola al Comune, evidentemente sono soldi con un peso differente».
«Non volevamo infrangere quel divieto»
Sempre la Ztl Cattedrale è stata teatro di un’altra “sventura automobilistica”, culminata con l’inevitabile multa, che ha visto protagonista una coppia residente in provincia. Franco Francescato e la moglie Nucci, titolari di un’azienda a Moasca, sono stati vittime della complessa viabilità cittadina il 2 novembre, alle 17.30. Una situazione di cui hanno informato il sindaco e il nostro giornale.
«Ci siamo letteralmente persi nel tentativo di uscire da Asti – raccontano – La chiusura di corso Alfieri in corrispondenza di Palazzo Mazzetti per il cantiere che impedisce il passaggio, la pioggia, l’illuminazione forse ritardata dopo il cambio dell’ora, le code causate anche dalla chiusura del sovrappasso Giolitti, la mancanza di visibili percorsi alternativi, sconosciuti a chi come noi non risiede ad Asti, ci ha fatto percorrere vari giri inutili finché non ci siamo trovati nella piazza della Cattedrale, dove siamo stati incrociati dalla pattuglia della polizia municipale che ci ha cortesemente guidato fino alla strada giusta. Qui abbiamo potuto parcheggiare quel tanto che ci è servito per studiare un percorso di uscita».
Ma ormai era troppo tardi e la multa era già stata elevata dal varco elettronico. «Un divieto che non volevamo infrangere, – concludono – sicuramente non visto, e controllato da una telecamera che in automatico fa partire un verbale. Questo sotto gli occhi della pattuglia che avrebbe avuto la possibilità di una contestazione immediata, ma che ha constatato l’involontarietà della trasgressione. Sull’umano discernimento ha già vinto la programmazione di un computer?»