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Sagre, il programma della sfilatastorica di pro loco in pro loco
Cultura e Spettacoli

Sagre, il programma della sfilata
storica di pro loco in pro loco

AUTUNNOCALLIANOIl matrimonio di un tempoE’ tutta concentrata sulle nozze alla moda antica il tema di Calliano, con un’attenzione quasi maniacale alla ricerca di costumi e di accessori di

AUTUNNO

CALLIANO
Il matrimonio di un tempo
E’ tutta concentrata sulle nozze alla moda antica il tema di Calliano, con un’attenzione quasi maniacale alla ricerca di costumi e di accessori di abbigliamento dei tanti invitati che seguono gli sposi nel corteo nuziale.

CORTAZZONE
L’ultimo viaggio
Torna lo splendido carro funebre trainato a cavalli per la sepoltura dei “notabili” del paese. Negli anni precedenti a morire erano stati il prete, il trifulau, la maestra e l’esattore delle tasse. A chi toccherà quest’anno?

CASTELLO D’ANNONE
La prima fiera dell’artigianato e delle fiere settembrine
Oggetti di ogni genere provenienti dalla sapiente lavorazione delle mani degli artigiani per la fiera del 1932 ad Annone. Sullo sfondo l’animazione della piazza alle feste di settembre.

CASTAGNOLE MONFERRATO
Un tempo a Castagnole c’era….
La riproduzione del tramway rimane il pezzo più forte della sfilata castagnolese che si arricchisce anche del circolo “dei paltò” (cioè dei ricchi che potevano permettersi il cappotto d’inverno) e di quello della “giaca dal magni curti” (ovvero della giacchetta a mezza maniche dei più poveri).

PALUCCO
L’aratro nel tempo
Sempre spettacolare la sfilata di aratri che partono da quello più antico (un raro esemplare di aratro a scasso) fino a quelli più moderni che facilitano di molto la vita dei contadini. Una collezione che ogni anno si arricchisce di qualche nuovo pezzo strappato all’oblio.

AZZANO
Quando ad emigrare eravamo noi … sogni, speranze, disperazione verso “la Merica”
Da una parte la straordinaria ed imponente ricostruzione di uno dei bastimenti carichi di emigranti, divisi per classe e dall’altra la commozione trasmessa dai figuranti che interpretano la disperazione del distacco dalla terra natia.

SAN MARZANOTTO
I due San Marziano: quello della chiesa e quello della pentola
Due feste per un solo santo: quella sacra a marzo, con processioni, messe e rigore religioso e quella di novembre all’insegna della musica, del buon mangiare, delle serate all’Osteria da Giacu e del banco di beneficenza.

ANTIGNANO
L’esodo dalla campagna verso la fabbrica negli Anni ‘50
E’ la rievocazione della chiamata della Fiat che tanti operai ha reclutato nelle campagne astigiane. Giovani già provati dalla vita grama delle campagne che ora avevano uno stipendio fisso da spendere nella Lambretta o nelle sigarette. Ma anche la tristezza dell’alienazione della vita alla catena di montaggio, al chiuso delle grandi fabbriche.

SANTA CATERINA DI ROCCA D’ARAZZO
Quando ci si faceva male
In cinque carri verrà riproposta tutta la casistica degli infortuni in campagna. Dal trattore rovesciato che intrappola il suo conducente al contadino ferito dagli utensili per finire alle cadute dagli alberi. I rimedi rurali di “primo soccorso” e gli ex voto dei sopravvissuti.

VILLANOVA
Il latte: alimento primario della vita contadina
Pochi trattori e tanti animali in sfilata: questa la promessa della pro loco che torna dunque a connotare la sua partecipazione con una massiccia presenza di vacche, buoi, animali da tiro e tutto il vasto assortimento di animali da cortile intorno ad uno degli alimenti che ha sfamato generazioni di agricoltori: il latte.

BOGLIETTO DI COSTIGLIOLE
La distilleria: dal grappolo alla grappa
Sfilata profumatissima e molto scenografica che porta in piazza una parte della ricca collezione di antichi alambicchi della distilleria Beccaris, realmente operante nella frazione costigliolese. Alambicchi che verranno messi in funzione per far vedere al pubblico come nasce il prezioso “spirito”.

CASABIANCA
‘l carbùn d’na vira (taglio e commercio della legna)
Tutto a mano il lavoro faticoso per tagliare e lavorare la legna. Dalla fatica nei boschi per tirare giù le piante e sramarle, a quella per caricarle cui “cartun” e portarle nelle aie dove andavano segate e i ceppi più grossi spaccati per entrare nelle piccole stufe. O per essere venduti ai cittadini.

CUNICO
La vinificazione
C’è tutto l’antico ciclo che porta dai grappoli al vino in bottiglia nei carri di Cunico. Dalla vendemmia in vigna alla pigiatura con i piedi che lascia il posto alla torchiatura e poi alla fermentazione nelle botti fino alla luna giusta per “tirare” il vino e metterlo in damigiane o direttamente in bottiglia.

SERRAVALLE
La zucca nella vita: tradizione e cultura contadina
Prodotto molto versatile, la zucca, che è anche di facile coltivazione e, normalmente, molto prolifico. Sui carri la parte strettamente agricola con la semina e la raccolta e poi i vari usi: da quelli, svariatissimi, in cucina, alla banda che suona con strumenti rigorosamente ricavati da zucche vuote.

MOMBERCELLI
La vecchia fabbrica del torrone
La prima sede della rinomata torroneria astigiana Barbero era proprio a Mombercelli dove la produzione era a ciclo chiuso. Lì infatti si coltivavano i noccioleti e si allevavano le api per la produzione del miele usato nel dolce croccante. In sfilata il lavoro degli operai ai macchinari d’epoca oltre al commercio e alla vendita del torrone.

CASTELLERO
Raccolta e lavorazione della nocciola
Il carro con le barbatelle di noccioli aprirà la sfilata dove sarà possibile toccare con mano la pazienza e il lavoro che stanno dietro alla coltivazione di uno dei frutti più buoni della nostra terra. Con una raccolta e una selezione che passa per ogni nocciola.

INVERNO

MONCALVO
Il mercato del giovedì
Cambio di tema per Moncalvo che ripropone un tema già presentato e affinato negli anni scorsi. Sui carri e per strada verrà riprodotta l’animazione tipica delle giornate di mercato quando le bancarelle erano l’unico luogo in cui acquistare le “novità” di ogni genere.

ISOLA D’ASTI
“El ginìch e la galaverna” (il freddo e il gelo)
Mette brividi di freddo questo pezzo di corteo che porta in piazza le attività nelle cascine durante i mesi invernali. Stretta in una morsa di ghiaccio, neve e freddo, anche la campagna osservava un riposo forzato.

VIARIGI
Finalmente il rimedio alla filossera: l’innesto
Dopo anni in cui le vigne venivano distrutte dalla filossera, arriva il rimedio a questa terribile malattia della vite e anche i contadini possono tornare a lavorare i filari e rientrare dagli Stati in cui sono emigrati.

CANTARANA
“Dai magnin alla ciapetà”
Girava di casa in casa per andare a riparare le pentole e le stoviglie delle massaia: era il “magnin” ovvero lo stagnino, a metà fra fabbro e falegname. Figura famigliare nelle campagne di inizio Novecento che ha ispirato la figura carnevalesca dei magnin che passano a raccogliere soldi e uova.

VALENZANI
La festa di Sant’Antonio con carità e caritin
Una grande statua del Santo verrà portata in processione seguita dalle varie Compagnie religiose, dai sacerdoti e chierichietti. E poi tutto il resto del paese intorno al carro che riproduce l’antico forno dove venivano cotti i caritin e le carità da vendere all’asta.

REVIGNANO
Andùma a viè (la veglia nella stalla)
Si rivivono le lunghe e fredde serate d’inverno vissute nelle stalle, l’ambiente più caldo della casa. Lì si ritrovavano gli uomini per aggiustare o realizzare nuovi arnesi, le donne che ricamavano corredi (anche su ordinazione), i bambini che ascoltavano le “storie” e i ragazzi che facevano le prime prove di corteggiamento.

CELLARENGO
Il ciclo del legno: taglio, contrattazione e lavorazione
Seghe a mano, “trumpau”, falcetti, asce: sono solo alcuni degli arnesi che verranno utilizzati dai volontari per mostrare come gli alberi diventavano assi per mobili, travi per tetti e strutture di case o più banalmente legna da ardere.

MONASTERO BORMIDA
Quando non c’era la mutua
Settimino, medico e farmacista: sono loro i protagonisti di anni in cui la salute non era un diritto e si curava solo chi aveva abbastanza denaro per permetterselo. Così la gente più umile faceva come poteva per farsi passare i mali. Imperdibile l’uomo in attesa di un’iniezione sull’ultimo carro.

CESSOLE
La castagna: raccolta, essiccatura e battitura
Prodotto che ha salvato dalla fame intere generazioni di gente di montagna, la castagna verrà presentata in ogni suo aspetto: dalla raccolta nei boschi alla commercializzazione degli esemplari più belli e la trasformazione in farina per tutti gli altri.

PRIMAVERA

VILLAFRANCA
L’antico mestiere del cartunè: il cambio cavalli
Si parla di cambio cavalli, per consentire alle carrozze, ai carri carichi e alle corriere di salire la lunga salita di Dusino verso la piana villanovese. Il cartunè dava l’attacco a cavalli freschi e riposati per consentire agli animali più stanchi di percorrere quel tratto di strada liberi da pesi da trainare.

MONTIGLIO MONFERRATO
L’acqua elemento essenziale di vita e lavoro
Si rievoca la nascita dell’Acquedotto del Monferrato che finalmente porta l’acqua corrente in tutte le case e anche sulla piazza del paese, con l’inaugurazione della prima fontanella pubblica e il mediatore che procacciava contratti.

NIZZA MONFERRATO
Nizza: terra di botti e di vino
In piazza ad Asti la spettacolare corsa delle botti che rende omaggio alla sapienza artigiana dei maestri bottai così diffusi nella patria della Barbera. Per far più in fretta la consegna i loro garzoni facevano rotolare le botti lungo via Maestra.

CORSIONE
Al forno come una volta
Arrivano le bambole di pane, fragrante trastullo dei bambini di inizio del secolo scorso. Sui carri le donne che, con maestria e grande forza nelle mani, impastano il pane e poi lo cuociono nel forno comune del paese.

SESSANT
Quando la campanella dell’asilo suonava a Sessant
Grazie ad un imponente lascito dei nobili Bosia-Garretz, nei primi anni del Novecento venne realizzato un asilo dove i bambini più piccoli passavano le loro giornate e le ragazze in età da marito imparavano a ricamare.

MONTECHIARO
Le sarte di Montechiaro
Cambio completo di tema per questa pro loco che negli scorsi anni aveva portato in piazza i pompieri contadini e gli interventi di emergenza per i fuochi in cascina. Le protagoniste quest’anno saranno invece le abili mani delle sarte del paese che dovevano vestire donne e uomini in tempi in cui non esisteva il pret-a-porter.

REVIGLIASCO
Le ciliegie: la fioritura, la raccolta, il mercato
Spettacolare infilata di carri che rappresentano tutto il ciclo della ciliegia: dalla sua fioritura alla maturazione, poi la raccolta e la vendita ai mediatori per conto della Saclà che li metteva sotto conserva per venderli.

ROCCHETTA TANARO
Rocchetta: il suo fiume, la sa storia
Dai pescatori sul navet alle lavandaie che fanno il bucato, dagli scalpellini che lavorano la pietra delle cave ai bambini che giocano in riva al Tanaro. Per finire fra le pale del mulino Sant’Antonio che macinava il grano destinato a diventare pane e sfamare centinaia di famiglie. Tutto il buono del fiume.

GRAZZANO BADOGLIO
La processione del Venerdì Santo
Insediatosi, il nuovo parroco del paese si cimenta nella prima importante funzione religiosa dell’anno dal suo arrivo: il Venerdì Santo con una processione e la partecipazione di tutte le pie congregazioni del paese.

ESTATE

CALLIANETTO
Il ciclo della canapa
Tanti carri dedicati ad uno dei prodotti più versatili di tutti i tempi. Dalla semina alla sua raccolta e poi alla lavorazione particolare con uso di acqua e ai vari usi finali: da quelli più grossolani come scope e tela per sacchi a quelli più fini come le tele ricamate.

VARIGLIE
La pesca limonina: coltivazione, raccolta e conservazione
In sfilata l’unico prodotto De.Co. del Comune di Asti. Una pesca dal sapore inconfondibile che veniva messa via a fettine nelle bottiglie scure del vino e fatte sterilizzare a “bagnomaria”.

QUARTO
La corsa degli asini
Saranno gli asinelli i veri protagonisti di una tradizione ancora oggi persistente. Lungo alcuni tratti del percorso verranno fatte “mini corse” fra le squadre di asinelli e palafrenieri che vestono casacche di colori diversi come ogni palio che si rispetti.

SAN DAMIANO
La festa ‘ San Roc
Festa per il passaggio di consegne fra i rettori della chiesa di San Rocco, patrono del paese. Il rettore uscente offre il pranzo a tutti in una giornata dove ci sono anche giochi, partite a bocce, musica da ballare sul palchetto, i creatori di sonetti e il cappone che si vinceva se si indovinava il prezzo di un cappotto nuovo.

MOTTA DI COSTIGLIOLE
Il peperone quadrato d’Asti: dalla terra alla tavola
Ciclo completo per uno dei prodotti più noti degli orti della piana del Tanaro. Carri con la semina, la coltivazione e la raccolta dei peperoni, la tradizionale fiera aperta al pubblico e la sua destinazione finale: la tavola in una grandissima varietà di ricette.

MONTEGROSSO
Il ritorno della campana a Montegrosso
Un drappello di soldati tedeschi rubano due campane dalle chiese del paese, ma un gruppo di coraggiosi cittadini, approfittando di una loro distrazione, riescono a riprenderle e a nasconderle fino alla fine della guerra.

COSTIGLIOLE
Per grazia ricevuta
Torna in piazza la monumentale e fedele riproduzione del Santuario della Madonnina intorno al quale ruota la sacralità delle grazie, dei miracoli, degli ex voto donati quando si scampava a gravi incidenti, infortuni sul lavoro o a malattie allora letali.

PORTACOMARO
‘l balun a brassal  
Abbandonata per un anno la musica e il ruolo che ebbe nella vita del paese, Portacomaro porta in piazza (con tanto di dimostrazioni e di tiri) uno dei suoi sport preferiti ancora oggi: il gioco del pallone col bracciale. Verranno disputate partite durante il corteo e il pubblico potrà comprendere la passione dei suoi giocatori dal tifo sfrenato dei loro spettatori.

MONGARDINO
‘l martinèt (antico maglio)
E’ uno dei carri più belli dell’intera sfilata perchè sopra è posizionato un antico maglio che serviva per realizzare zappe, vanghe e altri utensili per la lavorazione a mano della terra. Con tanto di forgia accesa e di volontari esperti che battono e lavorano il ferro in diretta.

REFRANCORE
Il ciclo del fagiolo
Qui si rende omaggio ad uno dei prodotti più poveri ma importanti della terra, così diffuso e consumato nel secolo scorso. Si parte dalla semina, dalla cura delle piantine tenere di quella particolare varietà di “fagiolo dell’occhio” per arrivare alla paziente raccolta e alla vendita al mercato.

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