Uffici del Tribunale di Asti “coperti” a metà. E non si parla di magistrati, ma del personale giudiziario.
Sono sconfortanti i dati forniti direttamente dal presidente vicario Paolo Rampini, aggiornati quotidianamente cui aggiungere altri trasferimenti recentissimi a seguito di un concorso per mobilità interna verso altre amministrazioni.
Con un minimo arrotondamento, emerge che manca il 40% dei funzionari, il 67% di cancellieri e il 71% di assistenti giudiziari. Neppure gli autisti sono in bolla con l’organico, perché in servizio ce n’è uno solo su 4 previsti. E se si tiene conto che garantiscono le trasferte dei magistrati per atti importanti come, ad esempio, gli interrogatori in carcere, si può facilmente notare come anche questa figura crei problemi ad un buon funzionamento della giustizia.
E’ proprio guardando al buon funzionamento del tribunale di Asti che il suo reggente, Paolo Rampini, d’intesa con i presidenti di sezione penale, ha disposto una variazione tabellare che prevede una riduzione degli orari delle udienze penali con giudice monocratico che termineranno alle 14,30 e non potranno andare oltre, salvo in casi di custodie cautelari, prescrizioni vicine o altre condizioni di emergenza.
Anche ai Got (giudici onorari) sono state ridotte le udienze: tre in meno al mese.
«La carenza di personale in questo tribunale è drammatica – si spinge a commentare il presidente – Ma voglio rassicurare sul fatto che continueremo a fare tutti i processi, solo secondo criteri di priorità dettati dal codice penale e dai protocolli cui aderiamo. Questo significa che prima verranno celebrati i processi più urgenti e gli altri, inevitabilmente, subiranno dei ritardi».
Con rischi di notevole allungamento dei tempi di definizione dei processi e di “chiusura” in prescrizione.
«Abbiamo deciso le limitazioni di orario nel penale – prosegue il presidente – perché necessita di un assistente che non è possibile garantire a tutte le udienze. Ma non va meglio nemmeno negli ambiti del civile, del diritto tutelare, negli uffici del Gip. Ovunque registriamo un altissimo numero di “scoperture”. Tenuto anche conto – sottolinea – che il personale in servizio sta dimostrando grande senso di responsabilità e di sacrificio per non paralizzare gli uffici».
Per molti anni il problema era la carenza di magistrati: il personale giudiziario era completo o almeno pienamente sufficiente, ma a mancare erano giudici e pubblici ministeri. Oggi le esigenze si sono capovolte.
Al Tribunale di Asti, infatti, sono previsti in organico 24 magistrati, fra civile e penale compresi il presidente e i due presidenti di sezione penale. E’ un numero quasi aderente ai magistrati in servizio, con uno scarto di sole 2 unità in meno. Che, se fossero presenti, non cambierebbero l’efficienza complessiva perché non potrebbero comunque contare su assistenti e cancellieri al lavoro sui fascicoli. Ai 22 magistrati ordinari si aggiunge poi una dozzina di magistrati onorari a completare le esigenze di presidio nelle aule.
Difficile ricercare le cause della carenza di personale. Il blocco del turn over durato molti anni ha sicuramente fatto “invecchiare” il mondo dei lavoratori nella pubblica amministrazione e l’occasione della pensione Quota 100 ha visto, al Tribunale come in molti altri uffici pubblici, un’uscita in massa.
I concorsi sono ripresi, ma sono ancora molto pochi rispetto ai bisogni come pochi sono i candidati che vi partecipano. I pochi che li passano, poi, scelgono prevalentemente sedi in grandi città e un tribunale importante per numeri e area di giurisdizione ma comunque periferico come quello di Asti è spesso una seconda o terza scelta.
Per fare un esempio, di tutti i nuovi “ingressi” al Tribunale astigiano dell’ultimo concorso (che comunque risale a circa 6 anni fa) non c’è già più nessuno in servizio, tutti hanno chiesto trasferimento in altra sede.
Il nuovo personale giunto con il concorso di due anni fa a servizio del nuovo Ufficio per il processo, era già di quattro unità sotto il necessario e oggi è attestato a 12 unità sulle 18 previste.
In un tribunale, quello di Asti, che dall’inizio dell’anno ha dettato 1825 sentenze penali rispetto alle 1431 dell’intero 2022.
Il presidente Rampini non ha fatto mistero della carenza di personale e ha scritto al Ministero di Grazia e Giustizia e al presidente di Corte d’Appello per chiedere un “interpello distrettuale”, una modalità di reclutamento di personale interno agli uffici del distretto del Piemonte e Valle d’Aosta per cercare qualcuno che voglia venire a lavorare al tribunale di Asti.
«Il nostro è un tribunale che oggi funziona bene, ma se non si troveranno nuovi assistenti, cancellieri e funzionari, rischia di affrontare un futuro dove i cittadini si vedranno rallentare notevolmente le risposte della giustizia».