E' un'impresa quasi impossibile risalire a quelle mazzette di Gratta e Vinci che Pasqualino Folletto, l'assassino reo confesso dell'omicidio della tabaccaia Maria Luisa Fassi, ha preso
E' un'impresa quasi impossibile risalire a quelle mazzette di Gratta e Vinci che Pasqualino Folletto, l'assassino reo confesso dell'omicidio della tabaccaia Maria Luisa Fassi, ha preso dagli scaffali dopo aver massacrato la donna a colpi di coltello e prima di darsi alla fuga.
E' sconvolgente il nuovo particolare emerso in quella che sembrava un'indagine ormai chiusa, soprattutto dopo la confessione dell'uomo. Invece sia i riscontri nella contabilità della tabaccheria, sia l'analisi delle impronte di sangue sulla scena del crimine, raccontano una storia che ha contorni diversi da quella inizialmente fatta dallo stesso Folletto. Lui ha sempre detto di essere disperatamente alla ricerca di denaro per mantenere la sua famiglia e di aver agito spinto dal bisogno; ha sempre affermato di avere in mente solo la rapina e di essersi portato dietro il coltello per spaventare la tabaccaia e convincerla a consegnargli il denaro in cassa. Lo stesso Folletto ha minimizzato la sua dipendenza dal "piccolo" gioco d'azzardo, quello fatto di monetine nei videopoker e soprattutto di Gratta e Vinci dalle facili promesse di fortuna. Nella sua confessione ha detto di avere un "buco nero" nella sua mente dal momento in cui ha iniziato a colpire la donna fino alla fuga verso corso Casale.
Ma il furto dell'ingente quantità di Gratta e Vinci avvenuto dopo la mortale aggressione non si combina bene con questi racconti e fa pensare invece ad una mente lucida, con un obiettivo preciso che non ha deragliato neppure dopo l'efferato attacco a colpi di coltello e che non si è sottratta all'attrazione di una quantità di tagliandi della fortuna inimmaginabili per le disponibilità economiche dell'uomo. Non è stato subito chiaro questo passaggio, ma alla fine i carabinieri e il sostituto procuratore Luciano Tarditi lo hanno intercettato. E adesso cercano di intercettare anche quei Gratta e Vinci presi dei quali sembra che ne siano stati incassati solo due per poche centinaia di euro, in tabaccherie di Torino. Nella realtà, anche se tutti i tagliandi vengono registrati quando vengono presi in carico dalle varie tabaccherie e ricevitorie, possono poi essere incassate ovunque, in Italia e un eventuale successivo controllo incrociato fra i dati di Lotteria Italia e la denuncia degli inquirenti arriva troppo tardi per consentire al tabaccaio che ha pagato il premio di riconoscere chi lo ha incassato.
Mentre è di ieri mattina, lunedì, l'autorizzazione ad una consulenza psichiatrica di parte chiesta dagli avvocati di Folletto (Merlino e Romagnolo) affidata al dottor Flavio Vischia di Torino. All'esito della sua relazione, i difensori decideranno se richiedere la perizia psichiatrica oppure rinunciarvi.
Daniela Peira