Parliamo dei tempi d’attesa per gli esami diagnostici che, nonostante la fissazione di parametri standard, ha visto spesso dilatarsi fino a tre volte tanto il numero di giorni realmente intercorrenti fra la prenotazione e la prestazione
E’ sempre stato uno dei principali “buchi neri” della sanità piemontese, e, a ricaduta, anche astigiana. Parliamo dei tempi d’attesa per gli esami diagnostici che, nonostante la fissazione di parametri standard, ha visto spesso dilatarsi fino a tre volte tanto il numero di giorni realmente intercorrenti fra la prenotazione e la prestazione.
Usciti dal limbo punitivo imposto dal Governo, la sanità piemontese si rimette in marcia e l’assessore Saitta, fra le priorità, ha inserito proprio la riduzione delle liste d’attesa con una serie di azioni precise presentate nei giorni scorsi.
Ma ad Asti, come andiamo come tempi di attesa? In generale meglio, rispetto a qualche anno fa dove il riepilogo che si può leggere sul portale dell’Asl era tutto un fiorire di numeri rossi (quelli oltre i tempi standard, per intenderci).
Se andiamo a confrontare i primi rilievi del 2017 con quelli complessivi del 2016, ci sono notizie confortanti.
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Daniela Peira