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Attualità
Razza autoctona piemontese

Cocconato: con le pecore savoiarde torna l’allevamento ovino

Grazie all’azienda agricola dei fratelli Rocca che ha sede in borgata Vastapaglia
Dopo un secolo è tornato in paese l’allevamento ovino, grazie all’azienda agricola dei fratelli Rocca, che in borgata Vastapaglia, ha introdotto una decina di pecore savoiarde, una razza autoctona piemontese a rischio di estinzione. È una pecora di taglia media con testa pesante, proporzionata, a profilo montonino, con orecchie leggermente pendenti. Caratteristica è la pigmentazione nera della regione orbitale, delle orecchie e del musello.

In origine la Savoiarda, detta anche di Cuorgné, era una razza a triplice attitudine (latte, lana, carne), mentre ora la sua produzione prevalente è la carne. La produzione di latte si aggira sui 110-150 chili per lattazione (destinata quasi esclusivamente all’agnello), quella di lana di circa 3 chili per gli arieti e di 2 chilogrammi per le pecore. La popolazione di Savoiarda è limitata a circa 200 capi, diffusi quasi esclusivamente in provincia di Torino e fin dal 2000, per evitarne l’estinzione, la Regione assegna un contributo a chi si impegna ad allevarla per 5 anni: ciononostante, vi è stato un lievissimo aumento della consistenza.

A metà Settecento a Cocconato vi erano oltre 300 lanute, ridottesi a 120 a inizio Novecento. Diversi agricoltori più poveri, che non potevano permettersi una bovina, ne tenevano due o tre per il proprio fabbisogno. Il miglioramento delle condizioni economiche aveva fatto scomparire l’allevamento ovino.

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