Una truffa importante quella finita davanti al giudice Dunn, che riguarda una coppia di commercianti astigiani. I due, dopo aver letto la pubblicità su Facebook di una finanziaria che elargiva prestiti a tassi molto vantaggiosi, hanno contattato la società chiedendo un prestito di 50 mila euro.
La richiesta è stata subito accordata, ma fin dal giorno dopo, dalla società, invece del prestito sono arrivate numerose richieste di denaro con le motivazioni più strane: dalla necessità di registrazione per la copertura assicurativa all’attivazione di fantomatici codici di accesso passando per l’autorizzazione della Corte dei Conti per il trasferimento dei fondi.
Ogni volta i coniugi venivano rassicurati sul fatto che tutte queste somme sarebbero state restituite subito dopo l’attivazione formale del prestito. Uno stillicidio di richieste che andavano dai 500 ai 2500 euro distribuiti in sei mesi per un totale in seguito accertato di poco meno di 40 mila euro.
Quando i coniugi si sono accorti che qualcosa non andava, hanno sporto denuncia e si sono costituiti parte civile con gli avvocati Fabrizio Brignolo e Monica Ferraris. Sul banco degli imputati due uomini (di Bari e Cremona) e una donna residente a Palermo, difesi dagli avvocati Stefania Garrone e Patrizia Gambino. I coniugi, che a loro volta avevano chiesto denaro in prestito a parenti e amici, non hanno ancora ricevuto un solo centesimo indietro.