La rinnovata virulenza della Flavescenza dorata ha costretto il ritocco delle norme in vigore, sia a livello nazionale (Ordinanza 4 del 22 giugno 2023) sia regionale (Determinazione Dirigenziale 839 del 5 ottobre 2023).
Abrogato, dunque, il Decreto di Lotta Obbligatoria in vigore dal 2000, sostituito dalla recente Ordinanza ad oggetto “Misure fitosanitarie d’emergenza per il contrasto di Grapevine flavescence dorée phytoplasma atte ad impedirne la diffusione nel territorio della Repubblica italiana” e dalla conseguente Determinazione “Aggiornamento e integrazioni delle misure fitosanitarie di emergenza e delle prescrizioni per il contrasto della Flavescenza dorata della vite nella Regione Piemonte – Anno 2023”.
Questi, i contenuti di sintesi previsti dalla Determinazione regionale: obbligo di estirpazione totale (in presenza di viti sintomatiche superiori al 20% di quelle vive); estirpazione di tutte le piante di Vitis sp. compresi eventuali ricacci situati nei vigneti abbandonati; estirpazione di tutte le piante di Vitis sp. nelle aree con viti inselvatichite, comprese le aree non agricole (bordi strada, aree fluviali, aree incolte, massicciate ferroviarie e autostradali).
Obbligatori i trattamenti, anche, al di fuori delle zone delimitate, in considerazione del non trascurabile rischio di diffusione dell’organismo nocivo, nelle aree in cui gli interventi necessari per il controllo del vettore e per l’eliminazione delle fonti di inoculo non vengono normalmente eseguiti.
Di fondamentale importanza, poi, la campagna di informazione a tutti i livelli, al fine di sensibilizzare gli operatori professionali, i cittadini e l’opinione pubblica a prestare la dovuta attenzione intervenendo secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Sono, infatti, tenuti a dare attuazione alle misure in essere i soggetti pubblici o privati, responsabili dell’effettuazione degli interventi di manutenzione e di bonifica del territorio o delle reti (bordi strada, massicciate ferroviarie e autostradali) in esso presenti.
“Per la verifica del rispetto delle disposizioni di cui alla presente ordinanza” spiega il responsabile Tecnico Coldiretti Asti Antonio Bagnulo, “previo accordo tra le parti, i servizi fitosanitari regionali possono avvalersi del supporto di più soggetti/attori, quali sono, tra gli altri: Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFAA), carabinieri, Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), Consorzi di tutela vini, cantine sociali, associazioni dei produttori e organizzazioni professionali degli imprenditori agricoli”.
“In caso di inadempienza delle misure obbligatorie” prosegue Bagnulo, “possono essere disposte: la sospensione dell’erogazione di ogni forma di contributo economico in ambito agricolo e dello sviluppo rurale; inoltre, limitazioni alla potenzialità produttiva delle superfici vitate interessate. Entrambe le misure, fino all’adempimento delle prescrizioni”.
Più specificatamente, così come previsto dal DL 19 del 2 febbraio 2021, a chiunque non ottemperi agli obblighi o non notifichi al Servizio fitosanitario nazionale qualsiasi dato a propria disposizione riguardante un pericolo imminente, verrà applicata la sanzione amministrativa da euro 1.000,00 ad euro 6.000,00.
Invece, i proprietari, conduttori o detentori, a qualsiasi titolo, di terreni sui quali insistono piante con presenza di organismi nocivi da quarantena, che omettano l’esecuzione delle prescrizioni di estirpazione, saranno soggetti alla sanzione amministrativa da euro 516,00 a euro 5.000,00.
Dal suo canto, il Servizio fitosanitario regionale può disporre: l’esecuzione coattiva degli estirpi ponendo a carico del trasgressore le relative spese. Infine, sanzioni amministrative anche a chi impedisce l’estirpazione coattiva delle piante infette, a chi non esegua i trattamenti/le misure fitosanitarie disposte dai Servizi fitosanitari regionali (oppure, disciplinate dai decreti ministeriali e dalle ordinanze emanate in applicazione del presente decreto), agli operatori professionali/autorizzati che violino l’obbligo di registrazione e di conservazione dei dati e che non garantiscano i sistemi di tracciabilità.
“La lotta alla Flavescenza Dorata è argomento di tutti” osserva il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone; “ognuno, nel rispetto del proprio ruolo, deve concorrere a fare la sua pare con serietà e impegno, per ostacolare il propagarsi e la diffusione della malattia. Solo agendo collettivamente e capillarmente potremo combattere la Flavescenza Dorata e tutelare la viticoltura dell’intero territorio vitato astigiano; diversamente, sarà un’enorme fatica sprecata e, ancor peggio, verrà minacciata l’economia, la cultura e la tradizione millenaria della nostra viticoltura”.
“Come Coldiretti Asti” informa il Direttore Diego Furia, “stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie, anche dal punto di vista agronomico (recovery o estirpazione ceppi malati limitrofi insieme alla pianta colpita), per poter orientare gli interessati sulle azioni necessarie di contrasto alla malattia. Tutti i nostri viticoltori, infatti, sono stati invitati a consegnare un questionario entro il prossimo 15 gennaio 2024, che consentirà ai nostri tecnici di indicare interventi puntuali e mirati”.