Emerge dallelaborazione pubblicata lunedì dal noto quotidiano economico Il Sole 24 Ore, che ha aggregato su base provinciale i dati delle Finanze per gli anni dimposta 2008 – 2013. Un lavoro che consente di ricostruire landamento dei guadagni delle famiglie attraverso gli importi indicati nel modello Unico, nel 730 e nel Cud da oltre 40 milioni di contribuenti italiani. Nella nostra provincia il reddito complessivo medio ammonta a 19.576 euro…
Ammonta a 19.576 euro il reddito complessivo medio in provincia di Asti. Parliamo appunto del reddito complessivo – ovvero la somma delle diverse categorie di reddito ottenute da un contribuente in un anno dimposta – dichiarato dai contribuenti nel 2014 (anno dimposta 2013), in calo del 2,33% rispetto al 2008.
Emerge dallelaborazione pubblicata lunedì dal noto quotidiano economico Il Sole 24 Ore, che ha aggregato su base provinciale i dati delle Finanze per gli anni dimposta 2008 – 2013. Un lavoro che consente di ricostruire landamento dei guadagni delle famiglie attraverso gli importi indicati nel modello Unico, nel 730 e nel Cud da oltre 40 milioni di contribuenti italiani. Certamente i numeri ufficiali non conteggiano levasione fiscale, ma comunque forniscono uno spaccato della società italiana. Il primo aspetto che emerge è limpoverimento generale, dato che soltanto in tre province italiane (Belluno, Bolzano e LAquila) il reddito dichiarato è cresciuto. Il secondo è lintensità del calo: nella metà circa dei territori, infatti, la diminuzione ha superato il 3%.
Numeri specchio della realtà, quindi. Considerando infatti che la maggioranza dei redditi dichiarati al fisco derivano da lavoratori dipendenti e pensionati, si capisce quanto possano aver pesato in questi anni la cassa integrazione, la mobilità e i licenziamenti operati dalle aziende messe in ginocchio dalla crisi economica. Restringendo il campo di osservazione al territorio piemontese, si vede innanzitutto come Asti, con il suo reddito medio pari a 19.576 euro, sia penultima nella classifica regionale per reddito complessivo medio, nonostante abbia subito una diminuzione rispetto al 2008 inferiore al 3% (esattamente pari al 2,33%), quindi con una performance migliore di tante altre province italiane. Un fattore, questo, che però non la aiuta in raffronto agli altri capoluoghi di provincia piemontesi, dato che nessuno di loro ha subito forti diminuzioni: Novara, Torino e Verbano Cusio Ossola hanno infatti registrato un calo del reddito medio compreso tra il 2 e il 4% (proprio come Asti) mentre negli altri territori non è arrivato al 2%.
A guidare la classifica sul reddito medio complessivo al primo posto è Torino (22.540 euro, – 3,32% rispetto al 2008), quindi Novara (22.202 euro, – 2,79%), Biella (20.630 euro, – 1,94%), Alessandria (20.537 euro, – 1,53%), Vercelli (20.480 euro, – 1,35%), Cuneo (20.182 euro, – 0,49%), per finire con Asti (19.576 euro, – 2,33%) e il Verbano Cusio Ossola (19.400 euro, – 2,32%). Lindagine mostra anche come, nello stesso arco di tempo, si siano persi in Italia centinaia di migliaia di contribuenti, in quanto sono aumentati coloro che dichiarano un reddito pari a zero. In provincia di Asti, ad esempio, la variazione percentuale del numero di contribuenti è stata del 2,93% rispetto al 2008. Relativamente a questo dato, però, ci sono province piemontesi che hanno mostrato una diminuzione maggiore: Biella (- 6,07%), Vercelli (- 6%), Alessandria (- 5,2%), Verbano Cusio Ossola (- 4,23%), Torino (- 3,58%), Novara (- 3,47%), mentre solo Cuneo (- 2,07%) lha registrata inferiore al nostro territorio.
Sempre a livello regionale, da segnalare che Asti è terzultima nella classifica per numero di contribuenti che dichiara un reddito superiore a 75mila euro. Questa sotto-classifica è guidata da Torino (2,23%), seguita da Novara (2,07%), Cuneo (1,71%), Alessandria e Biella (entrambe 1,62%), Asti (1,47%), Verbano Cusio Ossola (1,45%) e Vercelli (1,43%).
Elisa Ferrando