Non c’è fine alla crudeltà dei bracconieri che continuano a disseminare i boschi astigiani di trappole per piccola e grande selvaggina dentro le quali possono finirci animali domestici e cani
Non c’è fine alla crudeltà dei bracconieri che continuano a disseminare i boschi astigiani di trappole per piccola e grande selvaggina dentro le quali possono finirci animali domestici e cani. Oltre al fatto che, comunque, questo tipo di caccia non è consentita neppure per volpi, cinghiali e caprioli. Eppure è per questi animali che i bracconieri fanno accurate ricerche per individuare i “corridoi” di passaggio frequente all’interno della boscaglia e poi sistemano le trappole realizzate a forma di cappio con robusti ed indistruttibili cavi di acciaio.
Gli ultimi sono stati recuperati dalle guardie zoofile dell’Enpa solo domenica scorsa, in un bosco vicino a Refrancore.
«La segnalazione ci è arrivata da un abitante della zona che stava andando a spasso con il suo cane – racconta Claudio Cherminisi, fra le guardie intervenute – si è accorto in tempo della presenza del cavo e ci ha segnalato la cosa. Noi l’abbiamo sequestrata e abbiamo sporto denuncia contro ignoti alla Procura di Asti».
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Daniela Peira