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La Sinagoga di Asti
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La Sinagoga di Asti

Ecco, io vivo ad Asti e sono ebrea. Quante persone al giorno passano davanti alla sinagoga senza sapere che esista?

Spesso le persone camminando per le città ignorano i palazzi che le circondano che, al contrario, per altre hanno un significato importante e un valore affettivo.

Ecco, io vivo ad Asti e sono ebrea. Quante persone al giorno passano davanti alla sinagoga senza sapere che esista?

Be‘ sicuramente sono in molti, dato che la sinagoga è in pieno centro storico, però sono sicura che molti astigiani non conoscono la tradizione ebraica della loro città. Ad Asti, Piemonte, c’è una sinagoga piccola ma molto molto bella. Venne costruita nel XVIII secolo e in seguito venne ristrutturata dal geometra Carlo Benzi a spese delle famiglie ebree Artom ed Ottolenghi. Di stile neoclassico la sinagoga di Asti presenta il piano terra e un matroneo: una balconata in cui durante la preghiera si siedono le donne, che per la religione ebraica devono stare fisicamente separate dagli uomini, che solitamente stanno nel piano inferiore.

L’interno della sinagoga è privo di affreschi o quadri, in quanto  è proibito rappresentare immagini sacre; le pareti sono uniformemente tinteggiate di chiaro.

Al contrario, molto decorato è l’arca- armadio:un armadio dorato dove sono conservati tutti i testi sacri: la Torah. L’arca- armadio è posizionato verso oriente guarda la Città Santa di Gerusalemme e lo può aprire solo il rabbino. Passando per via Aliberti, nel centro di Asti, si possono notare i segni dell’antico ghetto ebraico, per esempio possiamo vedere in alcune case le sopraelevazioni       che servivano per ricavare nuovi spazi dove abitare, perché gli ebrei  un tempo non potevano uscire dal ghetto. La comunità ebraica esiste ad Asti sin dal Trecento e ha avuto una vitalità religiosa molto forte, addirittura creando un proprio rito liturgico: Appam, che riunisce le tre comunità di Asti, Fossano e Moncalvo.

Fra gli ebrei astigiani ricordiamo alcuni nomi eccellenti che furono molto importanti per la nostra città e per la storia del Piemonte, per esempio: Isacco Artom, segretario di Cavour, Alessandro Artom, inventore del radiogoniometro e collaboratore di Marconi e la famiglia Ottolenghi, banchieri e mecenati della città di Asti. La città di Asti ricorda in modo particolare Olga e Leopoldo Jona, a cui oggi è dedicata una scuola media. Noi ricordiamo con particolare commozione Enrica Jona sopravissuta ad Auschwitz divenuta in seguito testimone della Shoah.

Con le leggi razziali quarantacinque persone tra cui neonati e anziani vennero deportate e solo quattro di loro tornarono vivi.

Oggi la Sinagoga è aperta solo in occasioni speciali. Tre anni fa mio fratello Filippo ha compiuto 13 anni. Nella religione ebraica è un’età molto importante perché i ragazzi, attraverso una speciale funzione religiosa detta Bar Mitzvà, diventano adulti agli occhi di “Dio“ e responsabili di tutte le loro azioni.  Mio fratello, e mio cugino prima di lui, ha celebrato il Bar Mitzvà nella Sinagoga di Asti. Prima di fare ciò però abbiamo dovuto chiedere il “consenso” al custode della sinagoga il Sig. Debenedetti, che purtroppo recentemente ci ha lasciati.

Io pur non essendo molto praticante quando avrò completato i miei studi di preparazione in lingua ebraica, potrò fare il Bat Mitzvà con mia cugina nella sinagoga di Milano.

Sara Preziosi – 2°C della Scuola A. Brofferio

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