Martedì scorso, di fronte a quasi 300 persone che gremivano la piccola piazza di Perletto si è concluso l'ultimo turno del campeggio "Sotto l'albero" di Vedogiovane Asti. 58
Martedì scorso, di fronte a quasi 300 persone che gremivano la piccola piazza di Perletto si è concluso l'ultimo turno del campeggio "Sotto l'albero" di Vedogiovane Asti. 58 ragazzi, di età compresa tra i 10 e i 17 anni, hanno messo in scena uno spettacolo che ha raccontato le emozioni e le storie vissute in 9 giorni densi di avventura, amicizia, impegno civile, natura sport e soprattutto poesia. Quella che si fa fatica a trovare nella quotidianità uniforme che spesso omologa, anziché valorizzare le bellezze e specificità di questa bella e difficile età. "Ero un albero e ho imparato a respirare": un titolo che riassume tutto il percorso che ha caratterizzato l'esperienza estiva di Vedogiovane a Perletto.
I ragazzi hanno lavorato su tre parole importanti: seminare, leggere e denunciare; parole che diventano azioni tese a rispettare la natura e gli altri intorno a noi, a non far passare sotto silenzio quello che riteniamo ingiusto e scorretto, e a agire in prima persona per promuovere il cambiamento. Gli alberi, da quelli più noti e umili, come il nocciolo e l'olmo, a quelli che richiamano echi mediterranei, come l'ulivo e l'eucalipto sono diventati personaggi di una storia che si racconta da lontano, e passa dall'ippocastano nel giardino di Anna Frank alle quercie attorno allo stadio Bernabeu della finale dei mondiali di calcio del '92, fino ad arrivare ai tronchi relitti dell'alluvione del 1994.
Un filo comune che vede questi grandi protagonisti del bosco e delle nostre terre come custodi silenti di storie spesso drammatiche ma sempre ricche di apprendimenti e moniti per il futuro. La piazza ha risposto con grande apprezzamento e entusiasmo, e il sindaco di Perletto ha salutato ragazzi e famiglie dando appuntamento al prossimo anno, quando ad accogliere la tribù Vedogiovane ci sarà un parco rinnovato grazie anche all'aiuto degli alpini.