Dopo un iter durato sette anni, tra slalom burocratici e le immancabili resistenze, adesso la carne di “Vitellone Piemontese della coscia” ha ufficialmente ottenuto la “Indicazione Geografica Protetta” (IGP)
Strenna natalizia per gli allevatori di bovini pedemontani. Dopo un iter durato sette anni, tra slalom burocratici e le immancabili resistenze, adesso la carne di “Vitellone Piemontese della coscia” ha ufficialmente ottenuto la “Indicazione Geografica Protetta” (IGP).
L’atto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (serie C) il 23 dicembre. Traguardo importante per l’economia bovinicola del Piemonte.
Con 350 mila capi della pregiata razza “Piemonte”, i cui animali sono caratterizzati dal manto candido, e più di seimila aziende il settore dà lavoro a oltre 15 mila addetti per un giro d’affari che supera il miliardo di euro. Il solo allevamento fattura più di 500 milioni di euro.
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Giovanni Vassallo