Organizzata dal NurSind (Sindacato delle professioni infermieristiche), realizzata in collaborazione con Coldiretti Asti e Campagna Amica e moderata dalla giornalista Betty Martinelli, al Palco 19 di Asti, si è svolta una tavola rotonda per fare un bilancio e discutere del futuro della nostra Sanità. Illustri gli ospiti presenti, tra questi Francesco Arena, direttore generale dell’Asl-At, Francesco Coppolella, segretario territoriale NurSind Piemonte, Gabriele Montana, segretario territoriale NurSind Asti, Chiara Rivetti, segretario regionale Anoo Piemonte Sindacato Medici e, per la prima volta ad Asti, Andrea Bottega, segretario nazionale NurSind.
«Leggiamo spesso che cala il numero di iscrizioni ai corsi di laurea di infermieristica e quindi dei giovani che vogliono intraprendere questa strada, – ha affermato Andrea Bottega – come spesso leggiamo, molti decidono di andare all’estero o addirittura di licenziarsi; d’altro canto più volte si evidenzia l’importanza di questa figura professionale per dare risposte alle criticità del nostro Sistema Sanitario, soprattutto dopo la pandemia». Da questa dichiarazione si è sviluppato il dibattito con l’analisi di ciò che si prospetta e delle misure che si stanno mettendo in atto a livello nazionale.
«Probabilmente la situazione regionale ricalca quella italiana; – ha sottolineato Francesco Coppolella – ma visto che sono poi le regioni a fare i conti con questa realtà, in considerazione delle diverse battaglie che costantemente portiamo avanti, ora possiamo stilare le prospettive future dei nostri infermieri». Alla situazione locale astigiana, Gabriele Montana ha poi dedicato un focus in cui ha affrontato il tema dell’appetibilità dell’Asl – At per i colleghi infermieri rispetto a grandi centri italiani sottolineando come sul territorio ci siano eccellenze assolute.
«Anche i medici vivono un periodo complicato – ha commentato Chiara Rivetti – fatto di tante criticità importanti che impattano sul nostro Servizio Sanitario». «Il ruolo che ricopro – ha invece affermato Francesco Arena – deve rispondere alle linee dettate dalla politica ma deve fare anche i conti con importanti criticità e cercare di mandare avanti i servizi pur con i vincoli di bilancio e le richieste dei territori».
Infine due infermieri astigiani hanno portato il loro personale contributo: Roberto Rosania che da qualche anno ha scelto la Svizzera per le migliori condizioni di lavoro ed economiche e Omar Rissone, infermiere del Pronto Soccorso del Cardinal Massaia, che nonostante i quotidiani disagi ha deciso di non abbandonare il territorio. L’incontro si è poi chiuso con un ricco apericena e musica del dj Dnm70X.
[nelle foto alcuni momenti della tavola rotonda promossa dal NurSind]