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Asti, un centro di accoglienza all'ex macello
Attualità

Asti, un centro di accoglienza all’ex macello

Entro ottobre sarà aperto in viale Pilone e costerà 370 mila euro. Accoglierà, tra gli altri, anche gli occupanti dell’ex mutua di via Orfanotrofio che non avranno ancora trovato un alloggio

24 posti letto con spazi comuni per preparare e consumare pasti da assegnare per brevi periodi in attesa di soluzioni da concordare, caso per caso, con i servizi sociali. Entro ottobre 2017 dovrebbe inaugurare il nuovo centro di accoglienza per persone e famiglie in emergenza abitativa nei locali dell’area ex macello adibite in seguito agli uffici dell’Urbanistica del Comune di Asti.

Ora sono vuoti e con un intervento di circa 370 mila euro diventeranno un “polmone” di sfogo per famiglie in difficoltà.

Il progetto è stato presentato venerdì mattina in Comune da Sindaco, assessore ai lavori pubblici Ghigo, dall’assessore ai servizi sociali Vercelli. Con un’ospite “esterna” al Comune, il direttore generale dell’Asl di Asti, Ida Grossi che in questo progetto ha una parte importante.

Infatti sarà proprio l’Asl a pagare un terzo dei lavori di ristrutturazione con la previsione, non ancora ben definita, di aprirvi all’interno un presidio sanitario che sarà rivolto essenzialmente allo stato di salute dei minori che accederanno al centro di accoglienza.

E un altro terzo della cifra arriverà, indirettamente, sempre dall’Asl. O meglio dagli oneri di urbanizzazione che deriveranno dalla ristrutturazione dell’ex Mutua di via Orfanotrofio in via di cessione dall’Asl ad una società intenzionata a ricavarne una casa di riposo per una cinquantina di posti letto. Una vendita che, per essere conclusa, attende l’autorizzazione dalla Regione con la definizione esatta del numero dei posti disponibili.

L’ex Mutua occupata da alcuni anni da una cinquantina di persone appartenenti a 11 nuclei famigliari diversi. Da un anno e mezzo l’Asl è in possesso di un’ordinanza del giudice per lo sgombero dei locali, ma, come ha sottolineato il direttore Grossi «Invece di comportarci da immobiliaristi abbiamo preferito risolvere la questione abitativa di queste persone con un percorso congiunto con il Comune di Asti».

E l’apertura del nuovo centro di accoglienza all’ex macello rientra in questo percorso. Non sarà ovviamente usato solo dalle famiglie in uscita dall’ex mutua, ma sicuramente ne ospiterà quelle che non saranno riuscite a risolvere la loro situazione in altro modo.

Daniela Peira

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