Dopo le costanti proteste per l’inaccessibilità al “tempo zero” all’ospedale di Asti da parte di chi abita fuori città, l’Asl decide di sperimentare una nuova modalità che venga incontro a chi, provenendo dai paesi della provincia, non può essere all’alba a prendere i numeri di “pre coda”
Dopo le costanti proteste per l’inaccessibilità al “tempo zero” all’ospedale di Asti da parte di chi abita fuori città, l’Asl decide di sperimentare una nuova modalità che venga incontro a chi, provenendo dai paesi della provincia, non può essere all’alba a prendere i numeri di “pre coda”. Un’impossibilità che, di fatto, taglia fuori tutti coloro che risiedono in provincia, da questo servizio di accesso senza impegnativa.
La nuova organizzazione sperimentale, concordata tra la direzione generale dell’Asl e i sindaci, durerà tre mesi; al termine verranno valutati i risultati ed eventualmente verrà proposta una proroga o ulteriori variazioni.
Nel solo giorno del mercoledì (scelto per via dell’afflusso di molti residenti della provincia al mercato settimanale), la distribuzione dei tagliandi salva coda dalle 7 alle 8,30 sarà riservata esclusivamente ai cittadini che provengono dai cittadini residenti fuori Asti. Dalle 8,30 in poi, se ci saranno posti non assegnati, i tagliandi saranno distribuiti a tutti, secondo l’arrivo dei richiedenti.
Questa nuova organizzazione partirà il 7 dicembre e l’Asl sottolinea che negli altri giorni della settimana l’organizzazione del “tempo zero” resterà invariata con l’accesso indistinto a seconda dell’ordine di arrivo dei pazienti.
Il “tempo zero” riguarda gli ambulatori di cardiologia, neurologia, urologia, ortopedia, dermatologia, oculistica, otorinolaringoiatria, maxillofacciale con posti “chiusi” a seconda delle specialità e della giornata.
Daniela Peira