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Macello di Baldichieri
Economia
Il caso

Macello di Baldichieri, da lunedì gli 80 lavoratori torneranno in stabilimento

Dopo una battaglia sindacale lunga 155 giorni è stato firmato l’accordo che prevede l’assunzione degli operai dalla Laborapp di Mantova – Capparelli (Flai Cgil): «Una vittoria senza precedenti»

Dopo una battaglia di 155 giorni, è stata posta la parola fine sulla vertenza che ha visto al centro i lavoratori del macello di Baldichieri. Una fine che, contemporaneamente, rappresenta un nuovo inizio. Da lunedì 8 gennaio, infatti, torneranno al lavoro gli 80 operai entrati in sciopero lo scorso agosto, firmatari tra martedì e mercoledì del contratto con l’azienda mantovana Laborapp, che gestirà lo stabilimento acquisito lo scorso settembre dalla società agricola Gruppo Ciemme di Cuneo.

Gli accordi

«L’accordo firmato nei giorni scorsi con Gruppo Ciemme e Laborapp – afferma Letizia Capparelli, segretaria provinciale Flai Cgil che ha guidato fin dall’inizio la battaglia sindacale – risponde alle richieste che avanzavamo da mesi, nell’ottica della stabilità occupazionale e del riconoscimento della professionalità dei lavoratori. Innanzitutto prevede il contratto corretto, quello dell’industria alimentare, adeguato alla loro mansione, e non quello agricolo (proposto nei mesi scorsi) o dell’artigianato (applicato in passato). In secondo luogo tutti gli 80 lavoratori sono stati assunti a tempo indeterminato, senza periodo di prova, con livelli adeguati alle mansioni svolte. Inoltre l’azienda ha assicurato il diritto di precedenza ai 16 lavoratori a tempo determinato il cui contratto era scaduto lo scorso 31 agosto. Infine, la Laborapp ha assicurato di voler salvaguardare i ritmi produttivi, abbassando il numero di capi da macellare al giorno a lavoratore. Un andamento che sarà peraltro monitorato grazie all’accordo sindacale che abbiamo firmato, nell’ottica comunque di una espansione».

Il commento

La sindacalista non nasconde la soddisfazione. «E’ una vittoria senza precedenti, che dimostra come l’unione dei lavoratori, che non è stata mai scalfita, sia fondamentale per ottenere una vittoria sindacale anche in un campo, quello dell’applicazione del corretto contratto di lavoro, in cui non esiste una normativa di riferimento».
Molto complicata la trattativa. «Nel corso dei mesi gli interlocutori sono stati diversi. Ma grazie alla disponibilità di tutti siamo riusciti a portare a compimento questo percorso. In particolare nell’ultimo periodo abbiamo potuto impostare relazioni sindacali serie e trasparenti. Basti pensare alla firma dell’accordo con il Gruppo Ciemme che si impegna a discutere con noi nel caso in cui, in futuro, cambiassero i rapporti a livello di appalto della gestione».
L’assunzione dei dipendenti è stata possibile perché si è risolta la vertenza con le società che in passato avevano ricevuto l’appalto dal precedente proprietario. «Anche in questo caso la soddisfazione è stata alta – commenta Capparelli – in quanto le cifre per sanare il pregresso sono adeguate: in vari casi sono arrivate a sfiorare 25mila euro».

Le difficoltà superate

La gioia non fa dimenticare, comunque, la difficoltà dei mesi trascorsi. «I lavoratori erano senza stipendio – conclude Capparelli – ma fermi nella loro posizione. Li abbiamo aiutati con una cassa di resistenza istituita dalla Flai Cgil e con raccolte fondi solidali, anche se non bastavano di certo a pagare le bollette delle famiglie. Ma i lavoratori non potevano più accettare condizioni lavorative peggiorative e hanno resistito. Così, da lavoratori comuni sono diventati i lavoratori del macello di Baldichieri, la cui vicenda è arrivata anche alla Camera e al Senato. Ora si gustano il sapore della vittoria».

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