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Frinco, entro fine anno sarà curata la “ferita” sulla facciata del castello provocata dal crollo

Affidati i lavori per la ricostruzione dell’avamposto franato dieci anni fa. Al termine sarà riaperta la strada per la chiesa e di nuovo totalmente agibili le case sottostanti

Un regalo di Natale non solo per i cittadini di Frinco, ma per tutto il Monferrato che, presto potrà contare su un nuovo polo storico, culturale e turistico attrattivo in più.
L’annuncio lo ha dato lo stesso sindaco del paese, Luigi Ferrero, tenace macchinista di un treno lungo e complesso quale si è rivelato il lavoro di acquisto, restauro e riapertura del maestoso castello.
«É terminata la fase di gara e assegnazione del progetto di ricostruzione della parte collassata del castello – ha scritto – Il progetto, molto complesso dal punto di vista tecnico, é stato valutato dalla Soprintendenza in più versioni, fino ad arrivare all’approvazione finale. Il nostro maniero sarà punto di riferimento per l’attività turistica nel Monferrato, con progetti di notevole spessore in corso d’opera.
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato per ottenere tale risultato».
Un progetto che vede la firma dell’architetto Marco Maccagno, che, insieme all’ingegner Carlo Ramello, ha lavorato sulla ricostruzione di quell’avamposto che, esattamente dieci anni fa, era crollato portandosi via anche una parte della casa sottostante, originando la chiusura della strada e con essa la fruizione della chiesa parrocchiale e ordinanze di inagibilità per due abitazioni.
Da allora molte cose sono state fatte: da proprietà privata, il castello è passato a proprietà del Comune di Frinco che ha già provveduto alla messa in sicurezza delle fondazioni con importanti muri di contenimento in cemento in armato. Grazie al collaudo positivo, questo primo importante lavoro ha già consentito di ritirare una parte delle ordinanze di inagibilità.

Restava da sanare quella ferita sulla facciata sud del maniero, la più visibile.
E questo ultimo lavoro, assegnato nelle scorse settimane, va proprio a risolvere anche stabilità ed estetica, per rimediare al crollo di dieci anni fa.
«Il lavoro di costruzione dei muri di contenimento terminato a febbraio 2022 – spiega il sindaco Ferrero – era sufficiente a consolidare la rocca, ma non portava ad una fruizione completa del castello. Con questo intervento di ricostruzione, grazie all’accordo di programma sottoscritto con la Regione, avremo la possibilità di riavere di nuovo il centro storico aperto, le abitazioni sottostanti senza alcuna interdizione e la chiesa parrocchiale utilizzabile».
Il lavoro prevede la ricostruzione dei volumi originali, ripristinando l’avamposto dal piano terra fino al tetto. Si tratta di tre piani complessivi oltre a sottotetto e tetto. Saranno ripristinati anche i due grandi archi dei quali uno era andato completamente distrutto nel crollo e finalmente verrà riaperta la strada principale di accesso al castello.
Il cantiere è già stato assegnato, l’inizio lavori è previsto per metà febbraio e la loro conclusione dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno.
Con questi lavori si completa il monumentale progetto di messa in sicurezza e recupero del castello, costato intorno ai 630 mila euro dei quali il 90% finanziati dalla Regione Piemonte attraverso un accordo di programma.
«Con la Regione stiamo lavorando in modo assiduo grazie alla collaborazione del vice presidente Fabio Carosso – dice il sindaco Ferrero – Eventi come OroMonferrato e le giornate del Fai hanno dimostrato la potenzialità della struttura. Doveroso il ringraziamento al Politecnico di Torino con cui abbiamo firmato l’accordo secondo il quale il castello di Frinco è atelier di studio; grazie anche alla Fondazione Crat per il contributo all’attività di rilievo completo della struttura».
Quando anche questo ultimo cantiere sarà terminato, sarà possibile aprire tutti i piani (quelli che oggi sono stati aperti solo in occasioni delle Giornate Fai). Il castello conta oltre 60 vani fra sale e saloni di varie metrature.

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