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Sulle tracce di Fra Iacopo da Cessole tra scacchi e allegorie

Due medici indagano sull’illustre domenicano oggi dimenticato, frate predicatore e vicario dell’Inquisitore
Un personaggio risorto dall’oblio incidentalmente grazie ad una ricerca strumentale alla realizzazione di un libro sulle “due Bormide”, in corso d’opera, di Maurizio Molan, medico acquese in pensione. «In verità non conoscevo Fra Iacopo né la sua storia – ammette Silvano Gallo, medico condotto di Cessole – Ho deciso di aiutare l’amico reperendo informazioni sul personaggio, ma ammetto che sono davvero scarse». Da qui l’appello a studiosi ed appassionati, anche sui social network, per delineare una figura oggi dimenticata, ma tutt’altro che di secondo piano.

«Un dato certo è che Fra Iacopo da Cessole d’Asti è stato autore di uno tra i più antichi trattati simbolici del medioevo: De ludo schachorum. Liber de moribus hominum et de officis nobilium – precisa Gallo – Un’opera del XIV secolo che collega al gioco degli scacchi allegorie tratte dalla società dell’epoca». Poi le informazioni diventano scarse: pare che nel 1317 ebbe l’incarico di curare gli interessi dei Frati predicatori di Savona e fu vicario dell’inquisitore Iacopo da Levanto.

«Una storia che si intreccia con quella del paese ma che purtroppo è ancora poco chiara – continua l’intervistato – C’era un castello che è poi andato in rovina ed è stato trasformato in un’abitazione. Un Fra Iacopo pare abbia fondato un’abbazia a Savona che ha lo stesso nome di una chiesa cessolese. Le informazioni sono poche ma riteniamo siano importanti per ricostruire il passato del paese. Ecco perché rivolgiamo l’appello a chiunque voglia aiutarci in questa affascinante opera di ricerca».

Massimiliano Pettino

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