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Cronaca
Guardia di Finanza

Ha fatto arrivare contributi per rifare il campo da rugby della sua squadra: sospeso dall’incarico di segretario comunale

Con lui indagato per peculato anche il responsabile finanziario dell’Unione dei Comuni tra Langhe e Monferrato

Altri guai per il segretario comunale Vincenzo Carafa che ha ricevuto questa mattina un nuovo provvedimento della Guardia di Finanza che  lo sospende dal suo incarico in seno ai quattro Comuni dell’Unione dei Comuni tra Langhe e Monferrato con sede a Costigliole.

Il provvedimento “interdittivo” affonda in una doppia accusa di peculato e truffa che ha raggiunto Carafa e il dirigente finanziario della Comunità Collinare.

L’indagine della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura della Repubblica di Asti, questa volta si è concentrata su un bando dedicato a finanziamenti per lavori da effettuare in strutture sportive; finanziamenti che arrivavano direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri attingendo alla legge finanziaria del 2018.

Si parla dei lavori di ristrutturazione del campo da rugby gestito dalla società della quale Carafa ha sempre ricoperto dei ruoli dirigenziali.

La società ha partecipato al bando per finanziare i lavori per un importo totale di 735 mila euro dei quali circa il 56% in carico al Dipartimento dello Sport e il restante saldo in quota alla società stessa.  Attraverso il bando, la società di rugby si era dunque aggiudicata, nel 2019, un contributo di 435 mila euro circa cui avrebbe dovuto aggiungere la restante somma come previsto da regolamento del bando.

Ma da qui nascono i due profili di accusa.

Da una parte il conflitto di interesse derivante dal fatto che la Comunità Collinare presentata come stazione appaltante aveva come segretario generale Carafa che, al contempo, era anche amministratore di fatto della società di rugby che beneficiava del finanziamento.

E poi la truffa derivante dal fatto che, secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza, la società sportiva non aveva all’atto della partecipazione al bando né avrebbe previsto di avere in futuro la somma necessaria al cofinanziamento dell’opera. Si parla di una cifra di poco inferiore ai 400 mila euro.

Non solo, in una nota stampa, la Guardia di Finanza rivela che, con le loro condotte, Carafa e il dirigente dell’Unione Collinare, puntavano al pagamento di questi 400 mila euro con risorse della Comunità collinare, per un’opera che non avrebbe avuto alcun beneficio per i Comuni che ne facevano parte perché l’impianto sportivo si trova ad Asti capoluogo.

Il provvedimento notificato questa mattina, oltre a disporre un sequestro preventivo del valore di circa mezzo milione di euro, ha previsto anche la sospensione dall’esercizio delle loro funzioni pubbliche Carafa e il dirigente, indagato per il solo reato di peculato e ha disposto anche il blocco dell’erogazione di una quota di contributi che il Dipartimento doveva ancora girare per il progetto.

«Per fare una prima valutazione complessiva attendiamo di prendere visione di tutti gli atti – afferma il suo difensore, l’avvocato Pierpaolo Berardi – Si tratta di una vicenda molto articolata della quale sappiamo già di poter dare una lettura molto diversa da quella accusatoria formulata dalla Procura e dagli inquirenti».

A carico di Vincenzo Carafa è già in corso un processo, sempre per reati contro la pubblica amministrazione.

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