«Confcooperative è al lavoro per ripristinare ad Asti un Centro diurno per malati di Alzheimer».
Ad affermarlo il direttore generale Asl Francesco Arena, che fornisce un aggiornamento sul futuro di una struttura attesa da tante famiglie dopo la chiusura della casa di riposo “Città di Asti”, il 31 dicembre 2022, al cui interno era stata inaugurata nel 1999.
Gestito direttamente dall’azienda sanitaria per circa dieci anni, il centro era poi stato diretto dalla casa di riposo, convenzionato con l’Asl.
Un tema all’ordine del giorno di una riunione in programma oggi (martedì).
Direttore, di quale incontro si tratta?
Sono stato contattato da Davide Migliasso, presidente del consorzio socio-assistenziale Cogesa e sindaco di San Damiano, che ha espresso il desiderio di incontrare i vertici Asl per affrontare alcuni temi che riguardano principalmente il Nord Astigiano, area in cui insiste il consorzio. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, il ripristino del Centro diurno Alzheimer, che sta a cuore a tutti. Si tratta di una esigenza condivisa che, seppure non ci veda impegnati a livello concreto nella realizzazione della struttura, in quanto non a gestione diretta sanitaria, ci vedrà coinvolti successivamente. Come Asl forniremo infatti supporto con il nostro personale medico di Geriatria e potremo inserire in convenzione dei malati.
Un anno fa avevate richiesto a tutte le Rsa della provincia di Asti la manifestazione di interesse ad attivare un Centro diurno Alzheimer, ma la ricognizione non aveva avuto risposte. Come vi siete mossi in seguito?
Dopo la ricognizione, che aveva dato esito negativo, abbiamo continuato a cercare interlocutori che fossero interessati ad aprire il centro.
L’interesse di Confcooperative
Ora si parla di un interesse da parte di Confcooperative. Cosa può dire in merito?
Abbiamo riscontrato, già la scorsa estate, l’interesse da parte di Confcooperative – realtà che ha le capacità per attuare un progetto di questo tipo – che si è resa disponibile a trovare una sede adatta. Una ricerca non facile, perché si tratta di un centro che deve obbedire alle normative previste e rispettare determinati criteri a livello di struttura, essendo rivolto a pazienti molto particolari, nel cui rispetto dovrà essere approntato con la massima serietà. Tramontata l’ipotesi casa di riposo “Città di Asti”, che è chiusa, sono state analizzate varie soluzioni.
In particolare, nei giorni scorsi i vertici di Confcooperative mi hanno gentilmente informato, alla luce di un rapporto molto trasparente e cordiale, che avevano individuato una zona idonea nel centro città di Asti, per cui potevano lavorare al progetto in maniera concreta. Sicuramente – e lo spero vivamente – ci saranno ulteriori sviluppi tra fine febbraio e inizio marzo.
Progetti futuri e collaborazioni
Come Asl auspicate l’apertura di più centri diurni tra città e provincia?
Noi vagliamo le soluzioni nel momento in cui ci vengono proposte. Se in futuro verranno avanzati progetti per la realizzazione di centri diurni in provincia, li prenderemo in considerazione. Non scarteremo nessuna ipotesi.
Lo scorso luglio, nell’intervista al nostro giornale, aveva affermato di cercare soluzioni in stretta sinergia con Alzheimer Asti: quali richieste o consigli ha espresso l’associazione?
Posso semplicemente ribadire che con l’Associazione Alzheimer abbiamo un ottimo rapporto. Collaboriamo da anni, per cui sarà sicuramente coinvolta dal gestore del nuovo centro. Per noi rappresenta un interlocutore privilegiato, considerando l’esperienza e la disponibilità dei volontari che si occupano da anni di questo tipo di patologia.
Il commento di Mario Sacco
Interpellato in merito, il presidente di Confcooperative Asti-Alessandria Mario Sacco conferma l’impegno. «Stiamo verificando la possibilità concreta di ripristinare un Centro diurno per malati di Alzheimer nel centro città. L’obiettivo è creare una struttura ad hoc di alto livello, dotata anche di giardino: un servizio fondamentale per le famiglie astigiane, considerando l’incidenza e l’impatto della malattia».