Il gruppo genovese, secondo operatore nazionale del settore, ha ampliato il punto vendita di Asti che ora ha una superficie di 3mila mq e 16 dipendenti
E’ stato inaugurato giovedì scorso, in via Maggiora, il punto vendita recentemente riqualificato Sogegross. Il gruppo genovese, secondo operatore nazionale del settore, ha infatti ampliato il punto vendita, che ora ha una superficie di 3mila mq e 16 dipendenti, e introdotto importanti novità. Per capire cosa è cambiato abbiamo posto alcune domande a Marco Bonini, direttore generale di Sogegross Cash & Carry, ovvero il ramo del gruppo che si occupa dei punti vendita destinati a ristoratori, baristi, gestori di locali pubblici, rivenditori, artigiani, ovvero professionisti e titolari di partita Iva.
Cosa è cambiato con la riqualificazione?
«Le novità sono diverse. Tra queste posso sicuramente citare il il nuovo sistema di attrezzature, con l’introduzione di armadi e vasche chiuse per i prodotti freschi e freschissimi, che consente un risparmio dal punto di vista enrgetico, una migliore tenuta del prodotto e un comfort superiore per il cliente a livello di temperatura del negozio. Poi abbiamo attivato un nuovo reparto frutta a temperatura costante (12 – 14°) che garantisce una migliore tenuta del prodotto. E introdotto il reparto pescheria, che prima non era presente, sempre a temperatura controllata. Questo perché ormai, nonostante i ristoranti astigiani propongano maggiormente menu di carne, hanno introdotto tutti uno o più piatti di pesce».
Quando avete aperto ad Asti?
«Nel 2004, quando abbiamo rilevato il punto vendita attuale, un cash & carry Fiorfiore (gruppo Conad). Al momento dell’acquisizione avevamo attuato alcuni adeguamenti all’immagine del nostro gruppo e successivamente manutenzioni varie. Ora, però, era giunto il momento di ridisegnarlo completamente applicando i sistemi di vendita più innovativi, con le novità che ho citato prima».
A chi vi rivolgete?
«La nostra clientela è rappresentata in maggioranza da ristoratori e baristi, e in secondo luogo da titolari di rivendite alimentari. A loro abbiamo pensato effettuando la ristrutturazione. Nel senso che, vista la difficoltà di ristoratori e baristi di avere un magazzino, soprattutto a causa della complicata legislazione in merito, ci proponiamo come “dispensa”, rispondendo alla loro necessità di fornitura quasi quotidiana, grazie anche alla proposta di pezzature che non obblighino a fare troppe scorte, evitando così anche gli sprechi alimentari. Per quanto riguarda i rivenditori, invece, mettiamo a disposizione una gamma di oltre 10mila articoli».
Come giudicate il mercato di Asti?
«Dal nostro punto di vista è interessante, in quanto il territorio presenta un’alta concentrazione di ristoranti tra Asti e Alba e un’elevata attenzione alla cultura enogastronomica, tanto che abbiamo inserito nel punto vendita una cella di stagionatura di formaggi di nicchia, ad alta qualità, e disponiamo di un assortimento abbastanza ampio di vini, con una buona copertura di etichette del territorio».
Il Gruppo Sogegross è stato tra i primi ad introdurre il format del cash & carry in Italia?
«Sì, l’ha introdotto nel 1970, dopo Gross Market (1968) e Metro (1969). Devo dire che questo format è stato un po’ dimenticato negli anni Ottanta e Novanta, ma è stato rinvigorito negli anni Duemila, proprio per la nuova necessità di ristoratori e baristi cui facevo riferimento prima. Come gruppo contiamo 21 punti vendita nell’area Ovest dell’Italia (limitatamente al Nord e al Centro), che si vanno ad aggiungere alle altre tipologie di canale distributivo del Gruppo: supermercati e superstore (marchio Basko), soft discount (marchio Ekom), supermercati e superette in franchising (marchio Doro), e- commerce (www.laspesabasko.it).
Avete punti vendita delle altre tipologie in provincia di Asti? Pensate di aprirne di nuovi?
«Sì, nell’Astigiano siamo presenti con Basko ed Ekom. In generale guardiamo con interesse alle diverse “piazze”, anche se qualla astigiana sembra per ora abbastanza satura, ma sempre con grande attenzione, in primo luogo per tutelare il lavoro dei nostri dipendenti».