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Asti, la flotta Vaimoo delle nuove e-bike è arrivata in città

Consegnate le bici del bike-sharing si discute sulle stazioni di scambio “inopportune”

Rosse e bianche, dotate di cestino, impermeabili alla pioggia e a pedalata assistita. Sono le e-bike che l’azienda Vaimoo, con sede a Mola di Bari, ha già trasportato fino ad Asti ricoverandole in un deposito in attesa dell’attivazione del nuovo servizio di bike sharing cittadino. Le nuove bici, che potranno essere noleggiate nelle numerose stazioni di scambio dislocate in città, saranno disponibili tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo.

Il costo di utilizzo è già stato stabilito: gli utenti dovranno pagare un “bike pass” per prendere le e-bike scegliendo tra giornaliero (2 euro), settimanale (10 euro), mensile (20 euro) o annuale (50 euro). Poi si aggiungerà la tariffazione dell’uso del veicolo con un costo di 1 euro fisso di mezz’ora in mezz’ora. I pagamenti saranno effettuati tramite l’applicazione a cui si collegherà una carta di credito, ma anche i servizi di Apple Pay o Google Pay. Nei luoghi preposti a ospitare le stazioni di scambio sono già comparsi gli stalli bianchi dedicati: alla stazione ferroviaria, in piazza Roma, piazza Lavezzeri, ospedale, via de Gasperi, piazza Alfieri, via Grassi, largo Scapaccino, piazza De Andrè, piazza Leonardo Da Vinci, piscina comunale, corso Genova, via Sant’Evasio, piazza Nostra Signora di Lourdes, via Torchio, piazza I Maggio, via Atleti Azzurri, corso XXV Aprile, piazzale Traghetto e allo stadio.

Ma proprio la comparsa degli stalli ha innescato una vivace querelle tra i cittadini, soprattutto in alcune zone dove i posteggi potrebbero creare problemi per il passaggio delle auto. Ad esempio in corso XXV Aprile, davanti all’ingresso del parco Rio Crosio e a pochi metri da un passo carrabile. Qui gli stalli delle bici, dopo le proteste del caso, dovrebbero sparire per essere ridisegnati dall’altra parte della piazza in una posizione meno critica. Uno spostamento piuttosto snello dal momento che le e-bike non hanno bisogno di stazioni di ricarica installate a terra e collegate alla rete elettrica, ma di semplici batterie che saranno sostituite con regolarità dall’apposito servizio dedicato.

La Vaimoo sta seguendo con attenzione il dibattito sulle criticità emerse, ma la scelta delle stazioni di scambio è stata concordata con Asp e Comune e toccherà proprio a questi ultimi decidere se spostare anche le altre stazioni di scambio accusate di interferire con i parcheggi ordinari o dislocate in zone poco adatte a ospitare le bici elettriche. Una volta attivato il servizio bisognerà vedere come gli astigiani lo accoglieranno e se, come spera l’amministrazione comunale, proveranno a rivedere in parte le loro abitudini sulla mobilità lasciando a casa l’auto in favore delle biciclette.

[le bici Vaimoo consegnate ad Asti – Foto Billi]

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3 risposte

  1. Il servizio capillare è sicuramente un aspetto positivo ma temo sia troppo oneroso. Finchè costerà meno andare in macchina e i prezzi non saranno competitivi difficilmente l’iniziativa avrà successo.

    Per quanto anche il percorso ciclabile sia aumentato e reso più sicuro, ritengo sia insufficiente. Inoltre sarebbe stato più utile avere degli stalli in zone più periferiche (ad esempio piazza d’armi o in viale pilone in diversi punti della ciclabile e non solo in piazza I maggio.

  2. Fatemi capire, abbiamo una ciclabile che si estende da corso Ivrea fino a giungere in corso Alessandria tramite viale Pilone, Il costo di utilizzo minimo di queste biciclette si traduce in almeno 3 euro per mezz’ora(2 di pass e uno di noleggio), tempistica in cui si copre giusto il tragitto senza correre e senza affanni, a chi serve questo servizio? Non per chi và a lavorare, non ci fai la spesa, non ci porti il bambino a scuola.. Dovessi utilizzarla per una mattinata, tra commissioni e tutto sarebbe un minimo di almeno 10 euro, dove io utente in realtà porto la bici, non la bici che porta me.. Per quella cifra al giorno vado a piedi come ho sempre fatto.

  3. Fatemi capire, abbiamo una ciclabile che si estende da corso Ivrea fino a giungere in corso Alessandria tramite viale Pilone, Il costo di utilizzo minimo di queste biciclette si traduce in almeno 3 euro per mezz’ora(2 di pass e uno di noleggio), tempistica in cui si copre giusto il tragitto senza correre e senza affanni, a chi serve questo servizio? Non per chi và a lavorare, non ci fai la spesa, non ci porti il bambino a scuola.. Dovessi utilizzarla per una mattinata, tra commissioni e tutto sarebbe un minimo di almeno 10 euro, dove io utente in realtà porto la bici, non la bici che porta me.. Per quella cifra al giorno vado a piedi come ho sempre fatto.

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