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Falsa partenza per il “free flow” sull’Asti-Cuneo, non si paga da venerdì

Ascoltati i territori anche la Regione ha chiesto di spostare a settembre l’attivazione del nuovo metodo di pagamento con i portali

È con un improvviso contrordine che la società Asti-Cuneo ha reso noto, nel tardo pomeriggio di lunedì, che non attiverà il nuovo sistema di pagamento “free flow” sulla tratta compresa tra Isola e Costigliole/Govone. Pagamento previsto da venerdì 1° marzo, come più volte annunciato dalla concessionaria, che aveva scatenato una vera e proprio rivolta da parte di numerosi astigiani residenti tra Motta, Castagnole delle Lanze, Boglietto, Coazzolo e per estensione a San Martino Alfieri. Tutti comuni toccati, chi più, chi meno, dall’annunciata introduzione del pedaggio dell’Asti-Cuneo nel tratto astigiano perché prossimi all’uscita di Costigliole/Govone.

Il sistema “free flow” sarà attivato solo in modalità lettura, quindi non funzionerà per il pagamento del pedaggio. Non cambierà nulla, almeno per ora, né sulle tariffe né sulle modalità di pagamento della percorrenza nell’unica barriera presente tra Asti e Alba. Infatti la gratuità del passaggio sull’Asti-Cuneo, almeno nel tratto compreso tra Asti e l’uscita di Costigliole, verrà garantita fino a settembre, ma resterà in vigore l’attuale sistema di pagamento tradizionale alla barriera di Govone che non verrà ancora smantellata.

“Dal prossimo 1° marzo la società Asti-Cuneo attiverà gradualmente lungo l’autostrada, come già comunicato, i nuovi portali “free flow”, avviando così un periodo transitorio di sei mesi per accompagnare gli utenti nella conoscenza del nuovo sistema e dei relativi metodi di pagamento. – si legge in una nota stampa della società – A tal fine la società ha pianificato per i prossimi mesi una specifica campagna di comunicazione. Lo slittamento dei tempi per l’esazione del pedaggio in modalità “free flow” accoglie altresì positivamente le istanze pervenute dalla Regione Piemonte e dal territorio in merito alla necessità di consentire agli utenti autostradali di scoprire le nuove modalità di pagamento, anche in considerazione della portata innovativa che tale sistema determina sui comportamenti e sulle abitudini degli utenti stessi”. Chi vorrà potrà registrarsi sul sito www.asticuneo.it, inserire i documenti richiesti e monitorare i passaggi sotto i vari portali del “free flow” in una sorta di diario digitale come già avviene sui sito del Telepass.

L’attivazione dei nuovi apparati tecnologici consentirà agli utenti che si registreranno, a partire dal prossimo 1° marzo, sulla piattaforma dedicata della società, di scoprire il funzionamento del sistema, nonché i vantaggi economici di un pedaggio che prevede costi legati esclusivamente all’utilizzo reale dell’infrastruttura (“pay per use”).

I commenti di Cirio e Gabusi

«La società Asti-Cuneo ci ha confermato la gratuità delle tangenziali di Alba e Asti e dell’uscita autostradale per l’ospedale di Verduno, previste nell’ambito del piano finanziario dell’opera, anche quando sulla A33 sarà attivo il nuovo sistema di pagamento “free flow” che, come chiesto da noi e dal territorio, entrerà in vigore solo il 1° settembre, sei mesi dopo rispetto a quanto inizialmente programmato». Questo il commento del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dell’assessore alle Infrastrutture Marco Gabusi al termine dell’incontro che si è svolto in seguito alla riunione del Consiglio di amministrazione della società Asti-Cuneo, durante la quale la concessionaria della A33 ha stabilito di spostare l’entrata in vigore del sistema di pagamento.

«Questi sei mesi – hanno proseguito Cirio e Gabusi – serviranno per testare il sistema e abituare gli automobilisti al nuovo meccanismo, che prevede il pagamento del pedaggio in base all’utilizzo reale dell’infrastruttura. Per questo la Regione, insieme ai Comuni del territorio, ha lavorato con la società Asti-Cuneo per ottenere un periodo di rodaggio di sei mesi durante i quali gli utenti inizieranno a conoscere il nuovo sistema e la società potrà lanciare una campagna di informazione sui nuovi metodi di pagamento». Di certo il cambio di programma sarà accolto favorevolmente dai cittadini che avevano già minacciato di “boicottare” l’A33 in favore della vecchia statale. Questo per non pagare ciò che dai più è considerato un ingiusto balzello. Ma c’è anche chi è convinto che la marcia indietro potrebbe essere spiegata soprattutto dalle proteste sollevate dal territorio proprio a pochi mesi dalle elezioni regionali.

[foto Billi]

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